Pescina VG - Andria 1-1
L’Andria fa di necessità virtù e con una squadra dimezzata dalle varie indisponibilità, soprattutto nel reparto avanzato, dove mancano praticamente tutte le prime punte, sotto gli occhi del nuovo ds Di Bari, racimola un punto in trasferta contro il Pescina, squadra che si dimostra ancora stregata per gli azzurri visti anche gli scontri dello scorso campionato. Nemmeno la superiorità numerica per più di un’ora è bastata per centrare una vittoria che se fosse arrivata beh, non avrebbe fatto scalpore ma gli andriesi sono ancora poco spietati negli 11 metri avversari e quindi sprecano oltremodo. In chiave salvezza dove quasi nulla varia, i tre punti avrebbero portato l’Andria in zone più ossigenate, invece continua la stasi nella zona rovente della graduatoria.
Papagni ripone fiducia, da subito, in Anaclerio, fiducia che sarà ripagata con una eccellente prestazione del numero 9 andriese, che lotta su ogni palla e inventa assist per i propri compagni come solo lui sa fare; all’occorrenza prova la via della rete, infuriandosi quando o lui o i suoi compagni, non riescono a concretizzare le belle e numerose azioni da rete create. Gioca tutti e novanta i minuti di gioco.
Inizio in sordina per le due squadre che si studiano a dovere ma è l’Andria a cominciare ad attaccare. Ci prova prima con una conclusione di Paolucci dalla distanza e poi con un tiro di Doumbia ma gli effetti non sono quelli sperati. La gara cambia volto però al 19° quando Di Berardino atterra in maniera rude Anaclerio nel cerchio di centrocampo e l’arbitro Carbone decide per il cartellino rosso. Con la superiorità numerica, l’Andria si getta a capofitto in avanti ma senza lasciare il segno, piuttosto lascia spazi invitanti alla compagine avversaria che in più di un’occasione si rende pericolosa in particolare con Choutos che prova a spaventare l’Andria fino a quando non vi riesce esattamente al 38° minuto: sugli sviluppi di un corner, guadagnato dal Pescina proprio dopo una conclusione del numero 10 abruzzese deviata da Mennella, Sibilano atterra in area Molinarì e il signor Carbone decreta il penalty che Choutos trasforma spiazzando il numero 1 andriese. Doccia fredda per gli uomini di Papagni che non ci mettono nemmeno un minuto a rispondere. Sy si libera della marcatura di un difensore e si invola in area ma se Bifulco non si fosse opposto da campione, la prima frazione si sarebbe chiusa in parità.
Il secondo tempo è di tutt’altro tenore. Com’era prevedibile ci sono alcuni cambi nell’undici iniziale di entrambe le squadre. Giorgetti per Ceppitelli e Pomponi per Franciel le novità proposte dai due tecnici ma a cambiare è la marcia andriese soprattutto dopo il gol del pari che arriva al 19° minuto. Bellissima palla di Analcerio a cercare Dombia in area che controlla al meglio e scarica un tiro potente alle spalle di Bifulco. Apoteosi Andria. Il pareggio finalmente conquistato e l’inferiorità caricano gli azzurri che riescono a creare una serie incredibile di palle gol, senza però sfruttarle al meglio. Entra anche Rizzi per dare più offensività alla manovra e proprio lui ha un occasione clamorosa al 37° per raddoppiare. Tutto solo in area, il fantasista azzurro prova la conclusione a giro ma la palla sibila il palo alla destra di Bifulco per la disperazione di tutta la panchina andriese. Anaclerio nel finale prova a mettere la ciliegina sulla torta ad una buona prestazione, ma la palla non varca la linea di porta. Nemmeno i 4 minuti di recupero sono sufficienti all’Andria per centrare il bersaglio e servono solo ad aumentare le recriminazioni per una vittoria che sarebbe stata quanto meno meritata.
Ufficio Stampa As.Andria