Taranto-Andria 3-2
Si dice che i derby siano partite sempre speciali, e mai come questa volta la nomea si rivela essere delle più azzeccate. Taranto – Andria, derby valido per la 5° giornata di prima divisione, ha regalato ai supporters di entrambe le parti, emozioni a ripetizione, girandole di gol e due diversi stati d’animo a fine gara: pompata gioia tra i tifosi tarantini, incredulità e voglia di riscatto immediato tra gli andriesi. Una zampata di Russo a pochi minuti dalla fine, regala una vittoria insperata e, per quanto visto in campo, immeritata, agli ionici penalizzando oltre modo i ragazzi di mister Papagni che nell’arco dei 90 minuti, avevano giocato a viso aperto con gli avversari, dimostrando di essere di pari livello sul campo di battaglia, senza alcun timore reverenziale; purtroppo piccoli cali di concentrazione, costeranno cari agli azzurri che torneranno a casa a mani vuote ma se non altro con la rabbia giusta per preparare il pronto riscatto già da domenica prossima con il Foligno.
Novità nell’undici iniziale targato Aldo Papagni: in avanti Lacarra, che sarà tra i migliori in campo, fa il suo esordio stagionale al fianco di Cavalli, con il ceco Nulicek inizialmente in panchina e che darà il suo contributo fulmineo una volta chiamato in causa. Dall’altra parte, mister Brucato plasma la sua creatura con un 4-4-2 speculare al modulo andriese, modulo già proposto a Cosenza sette giorni prima.
PRIMO TEMPO: ritmata e vivace, la prima frazione di gara, vede le due squadre studiarsi nei primi minuti. Al 5° Giorgino prova a spezzare gli equilibri in campo con un tiro da fuori che non impensierisce più di tanto Spadavecchia. L’Andria prende coraggio e comincia ad affacciarsi dalle parti di Bremec con Paolucci al 14° che chiama l’estremo di casa ad un intervento in presa sicura. Ciotola è uno dei tarantini più attivi, ma la difesa andriese ne argina ogni tentativo. La coppia Cavalli-Lacarra, dall’altra parte, è di quelle toste e si dimostra attiva e ben assortita, ma a siglare il vantaggio andriese è un centrocampista, per la precisione Matteo Berretti, ex a Taranto che, al minuto numero 23 gira di testa in rete un cross al bacio di Ceppitelli, facendo esplodere di gioia tutto lo staff andriese, dentro e sugli spalti. La gara cambia volto: entrambe le squadre cominciano a giocare a viso aperto non risparmiandosi colpi. Passano infatti una decina di minuti e siamo già sull’1 a 1: quasi un gol fotocopia a quello di Berretti, permette a Innocenti di siglare il pari per gli ionici. Non accade nulla per il resto della prima frazione e il finale del primo tempo è di Taranto 1 Andria 1.
SECONDO TEMPO: se la prima frazione è stata vivace, beh non possiamo dire meno della seconda. Peccato che la gara avrà un finale aspro per i colori biancoazzurri ma il calcio è questo e allora, come dirà Mister Papagni a fine gara “bisogna fare tesoro e continuare a lavorare sodo, la strada è quella giusta!”.
Brucato opera il primo cambio per i suoi: lascia negli spogliatoi Ferraro e mette dentro Rantier, arma che si rivelerà letale per la difesa andriese. Buono l’avvio del match per gli uomini di Papagni che ci provano con Lacarra prima e Cavalli poi, ma nulla di fatto. La gara cresce col passare dei minuti. L’Andria sembra riuscire a domare l’avversario ma nell’unica proposizione offensiva ionica arriva il loro vantaggio: al 27’ un cross di Garofalo dalla destra, viene smorzato di testa da un rossonero, e la sfera finisce sui piedi di Rantier che da due passi trafigge Spadavecchia. Il cuore e l’anima andriese li conosciamo e difatti dopo 4 giri di lancette arriva il tanto agognato pari. Il ceco Nulicek, entrato da pochi secondi, approfitta di un rimpallo al limite dell’area e con un destro secco mette la palla sotto l’incrocio, siglando il suo primo gol con la maglia andriese. Adesso la gara cambia completamente; si aprono spazi invitanti per le ripartenze, come al minuto 35, quando un contropiede con 3 andriesi contro un avversario solo, non viene sfruttato a dovere. La regola del gol sbagliato-gol subito, a volte regna sovrana e questa volta si abbatte inesorabile sul terreno dello Iacovone a sfavore degli uomini di Papagni. Scocca il minuto 42 quando Russo, approfittando di una disattenzione difensiva, con una zampata, regala il nuovo e definitivo vantaggio ai suoi, lasciando gli azzurri nella incredulità più totale. I 5 minuti di recupero sanciti dall’arbitro Sguizzato, non cambiano nulla e il triplice fischio decreta una sconfitta immeritata e quanto mai beffarda.
Ufficio Stampa A.S.Andria