Comizio opposizione: Andria cambia in peggio
Sabato 15 ottobre 2011 presso largo torneo si è tenuto il comizio delle opposizioni. Una ottima occasione per i tre ex candidati sindaci, intervistati da Antonello Fortunato per parlare del mancato cambiamento della nostra città 18 mesi dopo l’insediamento della coalizione di centrodestra.
In una serata particolarmente rigida accompagnati da alcune centinaia di persone Porziotta, Bruno e Liso hanno voluto rimarcare le inefficienze dell’amministrazione Giorgino soffermandosi in particolare sulla bugie di Giorgino.
Bugie che riguardano: Casse comunali lasciate vuote dalle amministrazioni passate; Aveva promesso di diminuire la tassazione locale; Opere pubbliche ereditate dal passato e poi fatte passare per proprie; Cantieri che avrebbero proceduto con celerità ed invece sono quasi bloccati (Villa comunale, San Valentino, Biblioteca Comunale, Stadio Sant’Angelo dei Ricchi, Centro di Aggregazione Via Fornaci, Officina di San Domenico); Dipendenti comunali “fannulloni” o “incapaci”; aumento della tarsu dovuto per legge.
Alle bugie di Giorgino si sono aggiunti gli sprechi dell’amministrazione: Concertoni e concertini; Addetti stampa e membri dello Staff del Sindaco; Scorta personale per il Sindaco; Assunzioni spropositate; Aumento a dismisura dei costi per le opere pubbliche; Manifestazioni in pompa magna; Contributi ad associazioni; Maggiori consulenze esterne; Sedi decentrate della provincia.
Queste spese hanno comportato l’introduzione di nuove “tasse” : Aumento della tarsu del 42%; aumento delle contravvenzioni; aumento tariffe trasporto pubblico; aumento oneri di urbanizzazione; aumento tariffe di servizi a domanda individuale; iscrizione a ruolo di somme già riscosse. Nonostante il raddoppio delle incidenza della pressione fiscale cittadina, i servizi ai cittadini sono diminuiti.
Anche i cittadini più fiduciosi si sono resi conto che a distanza di quasi due anni dalla campagna elettorale che vide vincente la coalizione berlusconiana, i suoi slogan “ANDRIA CAMBIA” e “CAMBIARE, CAMBIA, CAMBIAMO”, appaiono profetici, perché il cambiamento c’è e come, ma sta tutto cambiando in peggio.