Assenti nella nostra città "le politiche del lavoro"

Intervento di Savino Montaruli (Unimpresa Provinciale Bat)
Redazione 26 Marzo 2010 notizie 913
Assenti nella nostra città


Uno dei tanti problemi “politici” della nostra città è sicuramente quello di non aver mai attuato delle serie e concrete politiche del lavoro.
Da sempre è mancato un raccordo ed una sinergia con le Aziende locali, soprattutto con quelle che sono state beneficiarie di ingenti contributi pubblici da parte di Agenzie come il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino.
Anche l’Agenzia per l’Inclusione Sociale dello stesso Patto, ha sempre avuto molte difficoltà nel dialogare ed interloquire con le suddette Aziende “pigliatutto”.
Lasciamo da parte ciò che è accaduto in passato e non entriamo ora nel merito dei “rapporti”, spesso ambigui, tra la direzione delle suddette Agenzie ed evidenti conflitti di interessi nella loro conduzione.
Quello che più ci interessa, invece, è la mancata capacità di individuare forme di “vincolo” per tali Aziende beneficiarie, che sfociassero una linea occupazionale al servizio del territorio e della manodopera locale, soprattutto quella specializzata.
Ancora oggi il fenomeno permane in quanto la stessa Pubblica Amministrazione, che ha cercato di creare opportunità per le Imprese locali, non ha avuto la lungimiranza e la managerialità di “imporre” a queste Aziende un percorso che le obbligasse ad inserire, nelle nuove linee di produzione e commercializzazione create proprio grazie all’intervento Pubblico, linee occupazionali parallele e a disposizione dell’Ente Pubblico stesso, che avrebbe dovuto rendere disponibili, in termini di offerta di lavoro, ai tanti cittadini andriesi non occupati o in cerca di occupazione.
L’inesistenza di queste capacità manageriali e il non aver saputo interloquire in maniera professionale con le Imprese ha determinato un dato relativo alla disoccupazione nella città di Andria che ha quasi raggiunto il 30%.
Oggi accade che tantissima forza lavoro, soprattutto specializzata, che ha lasciato la nostra città anni addietro, trovando occupazione nel Nord Italia, soprattutto nel Settore dell’Edilizia, sta facendo amaramente ritorno nella nostra terra. Questi soggetti, oggi, sono i nuovi disoccupati che stanno aumentando quella percentuale disastrosa, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini sociali.
Se le Piccole e Media Imprese, anch’esse private di serie politiche commerciali, riescono a sopravvivere in un contesto di decremento esponenziale dei consumi, “quella” forza lavoro difficilmente troverà nuova occupazione se non vengono introdotti fortissimi elementi che vedano seriamente impegnato l’Ente Pubblico.
Basti andare in giro per i pochi cantieri di opere pubbliche attivati in città per rendersi conto che tutte le Imprese che stanno operando provengono dal di fuori della città di Andria e anche la forza lavoro non è andriese.
E’ necessario, quindi, comprendere che solo con la valorizzazione delle nostre risorse umane lavorative si può generare fiducia e sperare in una ripresa che, per il nostro territorio in particolare, è lontana dal venire.
Un immediato tavolo di lavoro sul tema occupazionale è urgente e necessario oltre che improrogabile.
Questo è il momento di intervenire perché se si perdono altri tre anni è finita veramente.
Con l’entrata in vigore definitiva del Federalismo Fiscale saranno veramente guai per tutti e non ci sarà più neanche la possibilità di individuare risorse nei fondi strutturali che non saranno più disponibili.
Poiché le risorse degli Enti Pubblici saranno esclusivamente quelle proprie e fortemente legate alla capacità produttiva del P.I.L. locale, significa che Andria, essendosi classificata agli ultimi posti per la produzione di ricchezza, quindi di reddito, rischia di rimanere ultima nell’intero circuito produttivo.
Non so se queste riflessioni sarebbero state o meno opportune in questa campagna elettorale.
Io, di questo non ne ho sentito parlare. DI COSE INUTILI E FUTILI, DI TANTE COSE INUTILI E FUTILI ...SI!

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