Andria3 Movimento Politico Culturale: resoconto serata 21 dicembre
Nonostante la fredda serata di ieri sera, più di 400 persone appartenenti a più generazioni sono accorse presso l'auditorium dell'Oratorio Salesiano di Andria per seguire in un incontro-dibattito sul la "Legalità e moralità nella vita pubblica", le voci tanto autorevoli quanto umili di chi ogni giorno si confronta continuamente con le forme e con i modi della vita pubblica, in rapporto a categorie quali il bene e il male, il legale e l'illegale.
Organizzato da ANDRIA 3, il Movimento Politico Culturale di cui Giovanna Bruno rappresenta l'ispiratrice e il riferimento politico, il dibattito è stato presentato dalla stessa giovane attivista, già assessore ai LL.PP. del Comune di Andria e da sempre impegnata nel sociale. Ad illustrare la tematica, nell'obiettivo di ripartire dal recupero del linguaggio politico-sociale e dalla alfabetizzazione all’impegno civico, erano presenti 3 ospiti per diversi motivi legati alla nostra Città : il dott. Riccardo Fuzio (Procuratore Generale della Suprema di Cassazione di Roma, responsabile della conduzione di importanti indagini e di decisioni di vasta portata che riguardano l'ambiente e le questioni paesaggistiche), don Mario Sangiovanni (Direttore della Casa Salesiana di Salerno, impegnato in primo piano – tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90 – ad educare le giovani generazioni andriesi alla cultura della lotta all’illegalità , all’immoralità , alla mafia), e don Riccardo Agresti (Parroco di Santa Maria Addolorata alle Croci, sacerdote “emblema” di una periferia disagiata che diventa centro della Città , che si rigenera dalla illegalità imponendosi come modello di comunità viva, sana, propositiva).
Dopo una breve introduzione della Bruno, ha preso la parola il dott. Fuzio, che, fiero delle sue origini andriesi, ha riepilogato all'attento pubblico le fasi evolutive della nostra giovane costituzione, sottolinenado i momenti di rottura (la fine degli anni '60) ad opera delle generazioni più giovani, fino al progressivo allontanamento reciproco (tra elettori ed eletti) culminato con la fine degli anni '80. Per Fuzio "il principio di legalità si sviluppa dalla lotta politica, vista come contrapposizione di idee o di interessi".
Allo stesso tempo "i principi morali (come il diritto alla vita, all'uguaglianza, la solidarietà ), vengono incorporati nel diritto positivo" in maniera tale che si possono dare le seguenti ulteriori definizioni : la legalità è il modo con il quale noi agiamo all'esterno; la moralità è la condotta ispirata da valori interni a ciascuno di noi. "Prima che in politica, quindi", conclude il dott. Fuzio, "la legalità e la moralità devono già essere presenti in ciascuno di noi". Contro l'"espressione di una morale bassa e volgare" quale il voto clientelare rappresenta, chiunque ricopra una carica pubblica (dal funzionario al magistrato , al sindaco), deve garantire la "massima indipendenza ed autonomia". Dopo gli applausi dell'auditorium ormai tutto esaurito (tanti hanno dovuto seguire in piedi l'interessante serata), don Mario Sangiovanni ha introdotto l'argomento ricordando prima di tutto una stagione particolarmente "impegnata" della sua presenza ad Andria, passata organizzando affollatissimi incontri su tematiche scomode di cui nessuno voleva occuparsi (come la realtà mafiosa presente nella nostra città ), o marce e cortei per educare all'antimilitarismo e all'impegno civile che viene "dal cuore".
In seguito, il salesiano ha ricordato che il compito della politica dovrebbe essere "quello di stabilire le regole per aumentare le risorse da distribuire al singolo cittadino", ed invece speso diventa "il mezzo per amministrare e soddisfare i propri interessi" . L'invito è quello di "essere protagonisti di una mutazione culturale", in cui pensiero e azione siano orientati verso la legalità , per "riassaporarne il dovere e il piacere". Anche don Mario, rappresentante dei Salesiani, a cui il loro fondatore raccomandava "lavoro, lavoro, lavoro", ha concluso invitando a contrastare la diffusa mentalità di ricorrere al voto clientelare.
Don Riccardo Agresti, presente nella veste di moderatore, non ha risparmiato i suoi strali verso la nuova mafia, quella dei colletti bianchi e di chi ruba impunemente, definendo la legalità "l'assunzione interiore di un progetto" e consigliando alla strada "più breve, che ti viene proposta ogni giorno, quella lunga orientata verso il sacrificio, la formazione e la comunicazione con il prossimo". Da parte di don Riccardo arriva anche qualche domanda per Giovanna Bruno, sul perché di questo movimento, su cosa l'abbia spinta a rimettersi in gioco (sui giornali il sacerdote aveva letto di una sua possibile candidatura a sindaco nelle prossime elezioni amministrative) partendo da queste due parole, legalità e moralità . La risposta di Giovanna è molto chiara in merito alla provocazione del sacerdote: "Se dal basso si verificherà la sussistenza di alcuni presupposti che eventualmente mi porteranno a valutare e a decidere di accettare questa candidatura per il bene della città , lo farò".
La Bruno ha proseguito ringraziando le persone che le hanno permesso di fare un'esperienza concreta di vita amministrativa, vissuta come uno stimolo importante che l'ha portata a svolgere il l'incarico ricevuto con l'attenzione e l'intensità dovute. Ricordando le cause delle sue dimissioni, Giovanna ha dichiarato di non aver perso l'entusiasmo di lavorare ancora per la città , anzi: l'essersi tirata via dalle logiche di palazzo prima della fine del mandato ha contribuito alla conservazione di questo entusiasmo. Le sue dimissioni non sono state un disimpegno, e il Movimento Andria 3 è la riprova del rinnovamento che sta attraversando la scena politica andriese. Parlare di legalità e moralità per Giovanna Bruno è necessario, perché "quella che dovrebbe essere una precondizione è diventata un'eccezione". Diventa quindi fondamentale "ricominciare con la formazione e l'informazione attorno a temi fondamentali per la vita pubblica per recuperare il senso di civiltà , il senso civico, la gioia di essere cittadini del mondo.
Alla domanda: "Come vi muoverete, come movimento?" la Bruno risponde che "il programma sarà frutto delle reali esigenze dei cittadini e, se rispetto a questo insieme di regole ci dovesse essere la convergenza trasversale, di qualsiasi partito movimento o lista, saremmo felici di poterci unire, perché l'unione fa la forza per il raggiungimento degli obiettivi. E il primo obiettivo è quello di rendere questa città un luogo migliore per tutti".
Mirko Leonetti
Ufficio Stampa MOVIMENTO ANDRIA 3
*Il Movimento ANDRIA 3 è il coagulo di realtà associative locali e di espressioni del volontariato cittadino. A questo si è aggiunta la partecipazione di tutti coloro che vogliono dare il loro contributo a strutturare maggiormente quella fetta di Società Civile anche in vista della imminente competizione elettorale.
ANDRIA 3 vuole promuovere il protagonismo dal basso, vuole animare le coscienze, vuole creare uno spazio di dialogo e di confronto, spingendosi a ri-entusiasmare la gente intorno ai temi politici e sociali; vuole legare le persone attorno ad una idea di città nuova, a significati condivisi, prima ancora che attorno a persone rappresentative della stessa idea.
Giovanna Bruno