Crisi del commercio e allarme usura nella provincia di Barletta-Andria-Trani
Confermate tutte le preoccupazioni di inizio luglio, quando, allÂ’inizio del periodo dei saldi estivi 2009, annunciammo tutta la preoccupazione dei commercianti per il fortissimo calo delle vendite registrate dallÂ’inizio dellÂ’anno.
Che i saldi non avrebbero compensato le gravissime perdite d’impresa dell’intero periodo precedente, l’avevamo ben compreso, così come avevamo recepito le difficoltà delle Imprese di far fronte alle scadenze fiscali estive, ancora troppo numerose e onerose.
Archiviata questa pagina sbiadita, che si è conclusa poco prima di ferragosto, senza neanche arrivare alla data ultima del 15 settembre, ora si profila un’altra grande preoccupazione; l’altro mese buio che comincia far tremare gli Operatori sarà il prossimo novembre, con le scadenze della 3^ rata 2009 contributi Inps individuali; acconto Irpef; versamento Iva trimestrali o mensili; ritenute alla fonte; Inps contributi personale dipendente; rata Inail per coloro che hanno optato per la rateazione; Intrastat mensili; versamento trimestrale Enasarco, per gli iscritti in questa gestione; somme a debito da Unico 2009; rinnovi contratti di locazione, imposta di registro se in scadenza e altri adempimenti per soggetti obbligati.
Intanto nellÂ’intera provincia Bat la situazione relativa al commercio al dettaglio registra uno stato di crisi che preoccupa non poco e sono in aumento le chiusure di negozi di piccole e medie dimensioni, anche monomarca di rilevante importanza.
Una delle situazioni più critiche si registra nella città di Andria, con un calo delle vendite nel periodo dei saldi che ha raggiunto anche il 30%; calo causato anche dall’assenza di prospettive e dall’assenza di politiche di sviluppo economico che intercettino le caratteristiche delle Imprese e le esigenze dei consumatori, in un’ottica di seria programmazione, di interconnessione e di interazione con le opportunità che offre il territorio, utilizzando in maniera appropriata le ultime opportunità di utilizzo di fondi che, tra qualche anno, non saranno più disponibili.
La preoccupazione più grande è che tale calo non è periodico ma sta diventando strutturale, quindi comporta conseguente abbattimento dei costi aziendali, licenziamento del già scarso personale dipendente e riduzione drastica degli approvvigionamenti e scorte di magazzino.
Tutto questo fa male allÂ’Impresa che si trova anche a ridurre importanti servizi per la clientela.
Alla luce delle suddette considerazioni lanciamo un altro allarme che è tipico di queste situazioni.
Infatti il perdurare di difficoltà economiche delle aziende potrebbe facilmente indurre ad un incremento del ricorso al “prestito ad usura”; fenomeno sempre troppo sottaciuto ma che esiste ed è persistente, come dimostrano le importanti recenti operazioni delle Forze dell’Ordine.
Nonostante, però, i continui appelli alla collaborazione per comprendere l’entità del fenomeno, quando abbiamo sollecitato azioni importanti e concrete non abbiamo avuto risposta.
Era il 20 maggio 2009 allorquando scrivemmo al Sindaco di Andria e alle Autorità delle Forze dell’Ordine nonché al Presidente della Camera di Commercio di Bari, proponendo l’apertura di uno Sportello “formativo e informativo” Antiracket e Antiusura nel comune di Andria, presso la sede distaccata della Camera di Commercio, in Corso Europa Unita, essendoci la disponibilità di una superficie quasi pari alla metà di quella occupata dalla C.C.I.A.A., inutilizzata e comunque pagata dal comune al locatore.
L’idea-progetto rientrava nel Protocollo d’Intesa siglato da Unimpresa Bat con l’Associazione provinciale Antiracket Antimafia il 20 dicembre 2007, presso l’Aula di Formazione della Scuola del Corpo di Polizia Municipale di Andria, alla presenza del Sindaco Zaccaro e delle massime Autorità di Pubblica Sicurezza cittadine.
A quella forte sollecitazione non abbiamo mai avuto risposta e, a questo punto, invitiamo il Prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani S.E. dott. Carlo SESSA ad interessarsi del problema e a convocarci presso la sede della Prefettura, a Barletta, per affrontare questo tema che, alla luce delle considerazioni di cui alla presente, potrebbe diventare una vera emergenza sociale, se non affrontato concretamente e unendo tutte le forze presenti sul territorio.
Continuare a tacere non fa bene a nessuno e ingrandisce enormemente le responsabilità di ciascuno.