Intervento del Dott. Gianluca Grumo sul caso Englaro
Brevettato ormai da tempo, è stato eseguito perfettamente il copione di morte!
Non vi è spazio per qualsiasi “dubbio di incostituzionalità” rispetto alla certezza del senso della vita sempre e comunque. Anche il concetto di dolore e di malattia fanno parte dell’esperienza umana e, in quanto tale, degna di essere vissuta.
Persino l’ateo Jannacci, cantante e medico, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa ha sottolineato l’ingiustizia che si manifesta nel misurare il “sonno misterioso” della cara Eluana con il tempo dei nostri orologi. La vita è sempre importante, anche se si presenta inerme e indifesa.
Anche in uno Stato laico come il nostro, ma non certo laicista, vi è indubbiamente un nesso strettissimo tra etica e politica, sia su un piano individuale, sia in un contesto di “etica pubblica”. Allora, è opportuno ricordare che, coerentemente alla propria scelta ideologica e di vita, occorre tenere fermi alcuni valori in base ai quali discernere l’impegno politico.
In merito a questo, diventa chiaro e sublime il messaggio della nostra Chiesa Locale che, nel Programma Pastorale per l’anno 2008 – 2009, pone al centro della riflessione proprio l’educazione alla cittadinanza, intesa come “partecipazione”. Sarebbe ora, infatti, che la Chiesa si spenda nella formazione delle comunità a tal punto da provocare «un’intelligente opera di discernimento, camminando nella direzione del saper “vedere” i problemi e le situazioni, saper “interpretare” e saper “orientare”, cioè formare i laici perché sappiano “agire” nella Città, secondo la loro specifica vocazione laicale».
Ogni cristiano impegnato sul fronte politico, oggi più che mai, è chiamato a partecipare attivamente alla costruzione dei nuovi valori, di una nuova polis, interrogandosi principalmente sul modo in cui la sua testimonianza possa diventare significativa, senza alcun “primato” da rivendicare.
Eluana è morta…ma siamo certi che la dignità non dipende dallo stato di salute, bensì sta nel coraggio con cui si affronta l’esistenza, uno spazio che ci hanno regalato e che va riempito di senso, sempre.
E allora, che ognuno si assuma la propria responsabilità agendo sempre in scienza e coscienza. Una cosa, però, è certa: un’autentica cultura della libertà e della vita non può certamente accettare un’interruzione di idratazione e di alimentazione, conseguenza di una filosofia di morte sostenuta, ogni giorno, da sterile individualismo e secolarismo sfrenato.
Il Presidente de “L’Osservatorio”
Dott. Gianluca Grumo