Intervento del Dott. Gianluca Grumo sul caso Englaro

"Anche il concetto di dolore e di malattia fanno parte dell’esperienza umana e, in quanto tale, degna di essere vissuta"
Redazione 17 Febbraio 2009 notizie 1068
Intervento del Dott. Gianluca Grumo sul caso Englaro


Brevettato ormai da tempo, è stato eseguito perfettamente il copione di morte!
Non vi è spazio per qualsiasi “dubbio di incostituzionalità” rispetto alla certezza del senso della vita sempre e comunque. Anche il concetto di dolore e di malattia fanno parte dell’esperienza umana e, in quanto tale, degna di essere vissuta.
Persino l’ateo Jannacci, cantante e medico, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa ha sottolineato l’ingiustizia che si manifesta nel misurare il “sonno misterioso” della cara Eluana con il tempo dei nostri orologi. La vita è sempre importante, anche se si presenta inerme e indifesa.
Anche in uno Stato laico come il nostro, ma non certo laicista, vi è indubbiamente un nesso strettissimo tra etica e politica, sia su un piano individuale, sia in un contesto di “etica pubblica”. Allora, è opportuno ricordare che, coerentemente alla propria scelta ideologica e di vita, occorre tenere fermi alcuni valori in base ai quali discernere l’impegno politico.
In merito a questo, diventa chiaro e sublime il messaggio della nostra Chiesa Locale che, nel Programma Pastorale per l’anno 2008 – 2009, pone al centro della riflessione proprio l’educazione alla cittadinanza, intesa come “partecipazione”. Sarebbe ora, infatti, che la Chiesa si spenda nella formazione delle comunità a tal punto da provocare «un’intelligente opera di discernimento, camminando nella direzione del saper “vedere” i problemi e le situazioni, saper “interpretare” e saper “orientare”, cioè formare i laici perché sappiano “agire” nella Città, secondo la loro specifica vocazione laicale».
Ogni cristiano impegnato sul fronte politico, oggi più che mai, è chiamato a partecipare attivamente alla costruzione dei nuovi valori, di una nuova polis, interrogandosi principalmente sul modo in cui la sua testimonianza possa diventare significativa, senza alcun “primato” da rivendicare.
Eluana è morta…ma siamo certi che la dignità non dipende dallo stato di salute, bensì sta nel coraggio con cui si affronta l’esistenza, uno spazio che ci hanno regalato e che va riempito di senso, sempre.
E allora, che ognuno si assuma la propria responsabilità agendo sempre in scienza e coscienza. Una cosa, però, è certa: un’autentica cultura della libertà e della vita non può certamente accettare un’interruzione di idratazione e di alimentazione, conseguenza di una filosofia di morte sostenuta, ogni giorno, da sterile individualismo e secolarismo sfrenato.

Il Presidente de “L’Osservatorio”
Dott. Gianluca Grumo

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