L'uomo che tagliava gli alberi...

Strage di pini secolari nella villa comunale
Redazione 05 Febbraio 2009 notizie 1141


Che la villa ormai versi in condizioni pietose e di totale abbandono, è una realtà sotto gli occhi di tutti.
E’ vero che il progetto è pronto e bisogna far solo l’aggiudicazione dei lavori, ma cosa aspettiamo? Ci dicono che la data di inizio lavori dipende dallo spostamento del mercato settimanale, perché se questo non avviene, è impossibile cantierizzare la zona.

In questo modo mentre assistiamo alle diatribe quotidiane tra sindaco, assessori, commercianti e i diversi comitati di quartiere che si “contendono l’ospitalità” del tanto ben voluto mercato settimanale, ciò che rimane della nostra villa comunale, ci riferiamo a quel che resta del verde, subisce un continuo degrado.
Nell’attesa di una nuova villa comunale, sembrerebbe inutile spendere soldi per sistemare i residui di verde, qualche cespuglio qua e là, chiazze di manto erboso e alberi sparsi, il tutto agonizzante.

Le piante chiedono acqua in estate, cosa che non può essere esaudita visto che l’impianto di irrigazione è ormai inesistente; stesso discorso vale per la manutenzione, tanto che l’acqua meteorica caduta in quantità abbondante nei giorni scorsi, ha purtroppo causato lo sradicamento di alcuni esemplari di pino e resa pericolosa la situazione di altri alberi, perciò si è dovuti intervenire per abbatterli.

Crediamo sia necessario prendere atto che, in fatto di alberi in città, piaccia o non piaccia, o per malattia o per qualsiasi altro accidente un numero elevato di alberi rischiano il crollo e tutto deve essere subordinato alla comprensibile priorità che ha la tutela della incolumità delle persone e delle cose.
Ed è così che mentre in natura anche gli alberi malati o storti e addirittura gli alberi morti (è stato calcolato che circa il 7% degli alberi morti restano in piedi per molti anni) rimangono al loro posto; in città, al primo segno di potenziale rischio di caduta di rami o di interi alberi, si ricorre subito al taglio.
Infatti anche dopo il taglio si può vedere benissimo quali erano gli alberi pericolosi (3) perché decentrati e quali (3) nonostante fossero in una situazione apparentemente normale, dal punto di vista della stabilità, sono stati ugualmente abbattuti.

Discutibili sono i criteri di cui si tiene conto prima di procedere all’abbattimento di un albero. Se questo è giustificato in molte occasioni, ce ne sono altrettante dove si sarebbe potuto operare con rimedi meno drastici, ad esempio sostegni o più semplicemente potature regolari.
Il punto è proprio questo: se non si interviene con regolari opere di potatura, tutti gli alberi presenti in villa che misurano una certa altezza sono potenzialmente pericolosi e quindi a rischio di abbattimento.
Basta guardare le chiome e anche un occhio non esperto può rendersi conto dell’enorme quantità di chioma secca presente.

Tale chioma risulta inutile per la pianta stessa e crea un peso considerevole, aumentandone la massa e quindi le possibilità di sradicamento.

Questa situazione, questo vizio della “sega facile”, rispecchia la politica del verde adottata in città. Si parla di una amministrazione sensibile al verde, ma noi un aumento del verde “vero” non l’abbiamo notato. Abbiamo visto dei parchi nei quali abbiamo erba ed arbusti vari, ma di alberi nemmeno l’ombra (almeno quella servirebbe d’estate).
E’ vero che abbiamo raggiunto i 40.000 metri quadri di verde, ma è anche vero che è troppo semplice fare cifre seminando prato inglese, bisogna piantare essenze arboree autoctone che siano consone con il clima del posto. Certamente non ha queste caratteristiche il prato inglese, visto che ha bisogno di ingenti quantità d’acqua e di essere tosato costantemente.

Sicuramente, saremo accusati di esagerare, ma non ci stancheremo mai di sottolineare l’importanza delle piante nell’ecosistema urbano (soprattutto in uno inquinato come il nostro), non solo per i noti effetti di mitigazione e compensazione dell'inquinamento cittadino, per i benefici psicologici e sociali, ma soprattutto per l'importanza che piantare alberi, anche in città, riveste nel contrasto al cambiamento climatico globale e alla mitigazione dei suoi effetti catastrofici.

Per tali motivi non ci sembra esagerato fare due domande semplici per il bene del nostro ultimo, unico, malandato e quasi condannato polmone verde della città:
- Chi decide l’abbattimento degli alberi e in base a quale criterio (sarebbe troppo chiedere spiegazioni)?
- Quando terminerà “Beautiful Market” e si potrà cominciare a salvare la nostra villa comunale?






LEGAMBIENTE ANDRIA
GRILLI ANDRIESI

Link utili

Articoli recenti

Blog Archive