Nicola Fuzio (PdL): ricordando Pinuccio Tatarella a pochi giorni dal decennale della sua prematura scomparsa
Pur non provenendo dalla tradizione militante del Movimento Sociale Italiano prima e di Alleanza Nazionale poi, da uomo di centrodestra, sento il dovere di ricordare una figura politica rara e autorevole a pochi giorni dal decennale della sua prematura scomparsa (8 Febbraio 1999).
Questa figura politica rara e autorevole era Pinuccio Tatarella.
Simbolicamente, questo decennale coincide con il primo anniversario dell’atto di nascita del Popolo della Libertà, annunciato da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.
Il movimento unitario del centrodestra, la casa comune dei moderati italiani, rappresentava esattamente l’approdo ideale del politico di Cerignola, da sempre fautore del concetto di “andare oltre il Polo”, cioè di creare un “rassemblement” che raccogliesse tutti coloro che non votavano sinistra.
Oggi quel Progetto, pur tra fisiologiche difficoltà e perplessità tra i quadri dirigenziali, sta vedendo la luce, avendo già ricevuto un’ampia e credibile legittimazione dall’elettorato italiano nel 2008.
La comunità politica pugliese, non solo di area moderata, è come non mai orfana di questa figura.
Ritengo, senza timore di smentita, che il corso politico-amministrativo del centrodestra pugliese, con lui ancora in vita, sarebbe stato decisamente diverso, positivamente, in termini di contributo ideale, culturale, partecipativo e sociale, anche dal punto di vista della genuinità e spontaneità, oggi merce rara.
Senza dimenticare che fu proprio Pinuccio Tatarella a “tirare fuori dal cilindro” per le competizioni elettorali locali, figure politiche provenienti dalla c.d. società civile che tanta parte ebbero nel sollevamento amministrativo post-Tangentopoli di alcune pubbliche Istituzioni pugliesi.
Tra questi voglio ricordare il brillante giornalista Franco Sorrentino per la Presidenza della Provincia di Bari (1995), Simeone di Cagno Abbrescia(1995-2004) che molto lustro ha ridato alla città di Bari nei nove anni di suo mandato, ma soprattutto il professor Salvatore Distaso, ottimo e retto Presidente della Giunta Regionale (1995-2000), vero signore cui forse il centrodestra pugliese troppo presto ha rinunciato ai suoi preziosi servigi.
In queste settimane il dibattito politico è alimentato da “rivendicazioni meridionaliste”, accompagnate dalla nascita di pseudo-movimenti volti a realizzarne i propositi. Avvolte si compie l’errore, umano, di confondere principi ideali e esigenze del territorio con le velleità personali, peraltro legittime.
Per difendere le istanze dei pugliesi e dei meridionali in generale, non servono nuovi partiti o movimenti “personali”, bisogna semplicemente fare squadra all’interno della propria comunità politica e dialogare con la c.d. “controparte”, al fine di arrivare ad una reciproca soddisfazione.
Quel Dialogo politico era la stella polare di Tatarella, lui che era chiamato il “Ministro dell’Armonia”, per la sue estreme e sottili capacità di mediazione che ricordavano vagamente l’altro “cavallo di razza” della politica pugliese, Aldo Moro.
Ecco, nelle scelte decisionali e nell’attività politica quotidiana, specie nel contatto diretto con la gente, bisogna rifarsi necessariamente allo spirito di Pinuccio Tatarella, in un’ epoca politica oramai dominata completamente dai media e priva di radicamenti ideali e territoriali stabili.
Nicola FUZIO
Vice Coordinatore Forza Italia verso Il Popolo della Libertà di Andria