La giungla dei ripetitori telefonici

La città ne è sempre più piena
Vincenzo Fasanella 23 Novembre 2007 approfondimenti 2109


ripetirori telefonici

In città non si contano più, ne sorgono di nuovi come funghi. Non essendoci una normativa comunale, se ne assiste da tempo ad una vera e propria invasione indiscriminata.
Si tratta dei ripetitori di segnale per telefonino, quelli che nessuno vorrebbe avere vicino casa (poichè, come tutti sanno, le onde elettromagnetiche non fanno bene alla salute), ma che tutti vorrebbero avere sul proprio terrazzo.

Già, perchè mettere a disposizione delle compagnie telefoniche parte del lastrico solare, significa stipulare vantaggiosi contratti di locazione, che portano congrui guadagni. E poi perchè rifiutare una proposta del genere, quando poi la coglierebbe il vicino, e si andrebbero comunque a subire le ripercussioni dei campi elettromagnetici?


A questo proposito, non si capisce perchè il Comune non intervenga in materia, stabilendo dei criteri minimi da seguire per l'installazione dei ripetitori. Al limite, assicurata l'innucuità dei suddetti impianti, permettendone l'installazione su superfici di proprietà comunale, cosi da poter reinvestire i ricavati provenienti dai contratti di locazione con le compagnie telefoniche, sulla città stessa, e cioè a beneficio della collettività.
Invece oggi, a trarre i vantaggi da questa situazione sono solo i soggetti locatari, mentre le onde elettromagnetiche le sorbiamo tutti.

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