Eccellenza, un campionato ricco di incompetenza ed arroganza
La SSD Fidelis Andria 1928, nel rimarcare il senso di responsabilità che dovrebbe accompagnare le azioni di ognuno degli ingranaggi della “macchina” calcio, stigmatizza con forza l’aberrante ed irresponsabile decisione della dirigenza ostunese di vietare il normale esercizio di un diritto costituzionalmente rilevante e garantito come quello della libertà di stampa. Nel dettaglio, a pochi minuti dall’inizio della gara, ai giornalisti delle emittenti Telesveva e Amica 9 è stata inibita la facoltà di documentare l’andamento della partita PERSINO VIOLANDO LA NORMA DEI 3 MINUTI DI CRONACA, per motivi non ben chiari.
Un comportamento simile, al di là del verdetto del campo, che in ogni caso è sovrano, rappresenta ancora una volta la cifra di un universo, quello del campionato di Eccellenza, in cui le squadre con quei pochi stadi conformi sono penalizzate più di quelle che disputano le gare su campi che definire parrocchiali comporterebbe un torto all’istituzione ecclesiastica.
Un campionato nel quale le società con una tradizione come quella della Fidelis Andria si devono piegare alla prepotenza dei “signorotti” di turno che “fanno la legge” a proprio uso e consumo. Un torneo in cui una tifoseria che ha dato prova di correttezza estrema in alcuni frangenti resi critici dall’operato irresponsabile degli organizzatori (mancanza di stewards, di prefiltraggi, di biglietterie regolari, persino di presidi di forze dell’Ordine adeguati) viene severamente umiliata, punita ingiustamente e privata della possibilità di seguire la Fidelis in casa ed in trasferta, solo sulla scorta di segnalazioni e/o ordinanze imprecise e tardive che non tengono alcun conto delle normali esigenze di ordine pubblico scaricate, di converso e come una sorta di supplemento di pena, sulle spalle delle società dilettantistiche.
Una competizione che la nostra città non vede l’ora di abbandonare, NEL BENE O NEL MALE, dopo avere sperimentato, dopo circa 30 anni di professionismo, il peso della discriminazione, non di rado operata anche con la complicità di presunte testate giornalistiche che di giornalistico non hanno nulla e che invece continuano ad azionare la macchina del fango, con dichiarazioni avvelenate e piene di falsità (vedasi la faccenda dei 19 rigori attribuiti all’Andria in luogo dei 12 effettivi).
Noi a questo gioco non ci stiamo e chiediamo che la Magistratura sportiva, assieme, se dovesse essere il caso, a quella ordinaria, apra una serie di verifiche sulla regolarità di questo torneo, la cui gestione pilatesca rischia di innestare una serie di inimmaginabili conseguenze sociali da cui, da lungo tempo ormai, le società responsabili come la Fidelis Andria stanno cercando di mettere in guardia chi è preposto alla sorveglianza del bene più prezioso, ossia la pubblica incolumità .
Uffico Stampa Fidelis Andria