Zaccaro 'sfida' Giorgino
Di seguito il testo integrale dell'invito che Zaccaro ha fatto a Giorgino:
"Signor Sindaco,
dal momento che è cessato il mio incarico istituzionale nel febbraio del 2010, ho mantenuto il massimo riserbo possibile sulle vicende che caratterizzavano la "nostra amata Andria", ma l'insulsa lettera che Lei ha inviato anche al mio indirizzo, naturalmente a spese degli "amati Andriesi", mi costringe a risponderLe, perché veramente la misura è colma.
Mi permetto invitarLa, cortesemente, a smetterla di dire menzogne sull'eredità del passato, con numeri debitori molto elastici e difformi, a seconda della circostanza e del pubblico che vuole impressionare con le Sue invenzioni, che sono soltanto il disperato tentativo di crearsi un alibi rispetto alle tante promesse che ha fatto in campagna elettorale e che non riuscirà a mantenere.
Vada a vedere i debiti fuori bilancio rinvenienti dal lontano passato (stiamo parlando degli anni '80 del secolo scorso), che ha pagato l'Amministrazione che ho avuto l'onore di presiedere.
L'abbiamo fatto in silenzio e con responsabilità, senza proclami o vittimismi.
Lei ha la fortuna, invece, di gestire un bilancio pienamente risanato.
L'unica vera eredità che Lei ha ricevuto dal passato sono le opere o le progettualità, che Le hanno permesso di salvare la faccia in questi circa 18 mesi di sindacatura, andando ad inaugurare cantieri senza avere alcun effettivo merito.
In relazione alla Tassa sui Rifiuti, mi sembra allucinante che Lei contesti alle passate amministrazioni di non averla aumentata, facendo passare per errore quello che è certamente un merito da ascrivere al passato.
Anche perché ogni adeguamento era legato alla trasformazione da tassa a tariffa.
Questo immagino Lei sappia, ma continua a mentire, dando percentuali di evasione assolutamente non veritiere, misconoscendo il lavoro fatto negli anni passati dall'Ufficio Tributi, che ha avuto riconoscimenti e che Lei ha smantellato.
E non pensi affatto di impressionare i vecchi amministratori con la minaccia dell' "invio delle carte alla Corte dei Conti", dove i bilanci ci vanno per legge, come Lei sa e fa finta di non sapere.
Noi nel lavoro della Magistratura ci crediamo veramente, e non la consideriamo una clava persecutoria.
La nostra scelta di non aumentare la tassa, negli anni passati, è stata tutta politica, pienamente sposata dall'intero Consiglio Comunale, perché noi siamo stati, sin da piccoli, abituati a frequentare le persone in difficoltà e quindi ci facciamo sempre carico del disagio altrui.
Comunque, immaginando la Sua volontà di dibattere le questioni di responsabilità politica nelle opportune sedi, tralasciando "sfide" dinanzi agli organi giudiziari, mi permetto chiederLe, per il bene della Città che si fonda anche sulla corretta conoscenza, di invitarLa ad un confronto pubblico con il sottoscritto, che consenta finalmente a tutti di acquisire un'effettiva conoscenza su quello che è accaduto in questi anni, prima e dopo la Sua elezione a Sindaco.
Ciò eviterebbe di continuare a disorientare i cittadini.
Tale richiesta la formulo non certo per tutelare la mia persona, ma quella di tante brave persone che, nelle passate Amministrazioni, hanno svolto la loro opera al servizio della comunità.
Era una richiesta che Le avevo fatto già in campagna elettorale e che Lei rifiutò.
Ora, però, che Lei è saldamente a capo di questa Città, penso non possa nutrire timori di sorta.
La sede ed il moderatore, o i moderatori, li può scegliere Lei.
E per favore, non faccia rispondere a questa mia missiva da qualche Suo "stretto" collaboratore.
Mi creda, oltre a dimostrare codardìa, farebbe una pessima figura.
Aspetto con ansia un Suo riscontro.
Distinti saluti".