MORO...Vivo!
Esattamente un anno addietro, quale primissima iniziativa politico-culturale post elettorale, il Movimento Andria3 sceglieva di offrire alla Città un'immagine insolita del grande statista italiano ucciso dalle BR nel lontano 1978: quella dell'Uomo, del padre, del marito, dell'amico, del confidente, dello studioso, del professore, prima ancora del politico di grossa levatura che è stato.
Ne scaturì un'originalissima intervista fotografica al suo uomo di fiducia e braccio destro senatore Giavocazzo che, emozionato e commosso per l'insolita iniziativa cui era stato invitato a partecipare, regalò ai numerosi e interessati presenti degli sconosciuti spaccati di vita di Moro.
Il Movimento Andria3 non ha scelto casualmente la sua figura come uomo di riferimento: infatti, essendo costituito in larga parte da persone affacciatesi alla politica molto dopo quei tragici giorni del 1978, il movimento ha individuato in Moro un modello di vita, prima ancora che di esempio politico. Un modello di vita in una Società che non ha e non propone modelli ma che, anzi, si impegna sempre più a fare della massificazione culturale (di bassissimo rango) il suo emblema. Il tutto, ovviamente, grazie ad una classe dirigente assolutamente incapace di proporre e promuovere dialogo e sviluppo culturale, impegnata com'è unicamente in dibattiti sterili e degradanti, oltre che umilianti per chi ha un minimo di vivacità intellettuale da voler mettere in gioco.
Ad ogni buon conto, prendendo esempio da Moro che era uomo di sintesi e di unità, di confronto e di ascolto, piuttosto che aprire un fronte polemico sui tanti aspetti che non condividiamo di questo nostro vivere sociale, primo tra tutti su come si vuole ulteriormente abbassare il grado di Istruzione in questa nostra Italia, vogliamo offrire degli spunti di confronto ai lettori sul tema "SCUOLA", tanto caro a tutti, indipendentemente dalla visione politica che se ne può avere.
Noi scegliamo, e proponiamo, come monito per gli operatori del mondo della Scuola (genitori, insegnanti, allievi, educatori, operatori scolastici), proprio le parole di Aldo Moro tratte da "Problemi dell'Università", 1942-1952. Ci siamo solo permessi, per estendere il dibattito, di sostituire alla parola Università la parola Scuola.
"Il problema della Scuola mi pare più di uomini che di ordinamenti...Potremmo dire che la Scuola va umanizzata, rendendone il rapporto di insegnamento, ufficiale e non ufficale, un rapporto umano, vorrei dire di amicizia nel senso più alto e nobile della parola, nel quale riesca fecondo, per la formazione della personalità, anche il più particolare apprendimento e venga messa in luce, dove appena sia possibile, la profonda umanità della scienza. Così lo studio stesso apparità sempre caldo di vita, fatto che riguarda il profondo io del giovane e non può restare tra i suoi interessi collaterali. Che se il giovane non studia, è proprio perchè non sente lo studio come cosa sua, centrale, appassionante, ineliminabile. E così verrà inteso se egli, con l'aiuto del maestro, ne verrà cogliendo ora per ora il senso umano, se il maestro saprà scendere spiritualmente almeno, e qualche volta materialmente, dalla sua cattedra, per farsi vicino al giovane, tanto che questi senta la sua umanità dolorante e pur serena, la sua comprensione per tutti e per tutte le cose...Essenziale è che il giovane senta chi insegna come persona che gli vuole bene, lo comprende, è pronto ad aiutarlo; come uomo che apprezza la sua giovinezza e ripone in essa la sua fiducia; che si senta amato e preso sul serio".
E ancora, tratte da "Scritti e discorsi, 1940-1947", Moro così si pronuncia:
"Veramente la Scuola è un piccolo mondo nel quale completamente quello grande si riflette. Se volete che la Scuola sia una cosa seria, che non sappia di vuoto, di chiuso, di antico, mettetela al ritmo agile, anche irregolare, della vita. Fate che la vita vi pulsi dentro, che la società con i suoi interrogativi vi si rifletta, che i problemi della difficile convivenza umana vi siano compresi ed affrontati. Fate che questa piccola società sia un ponte verso la vita".
P.S.: attualmente il Movimento Politico culturale Andria3, che vede nell'avv. Giovanna Bruno il suo leader di riferimento, è impegnato nella realizzazione di una stesura originale sul 150° dell'Unità di Italia, in cui, attraverso immagini, musica e dialoghi, vengono messi a confronto i percorsi della grande Storia Italiana con quelli, paralleli e intrecciati, della Storia del Mezzogiorno d'Italia. L'evento andrà in scena il prossimo mese di giugno.