Una fase di degrado morale e culturale ha coinvolto e investito la figura della donna

L'IdV Andria e l'otto marzo festa della donna
Redazione 08 Marzo 2011 notizie 1148
Una fase di degrado morale e culturale ha coinvolto e investito la figura della donna


Oggi, 8 marzo, la Festa della donna compie 101 anni. Chissà quante di noi sono al corrente di quello che accadde nel lontano 1908, quando a New York, 129 operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo, il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento.
Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora e precisamente nel 1910, durante il congresso socialista delle lavoratrici di Copenaghen, un centinaio di donne di 17 paesi decise di creare la giornata mondiale.
Da quel momento le conquiste fatte sono state molte: prima fra tutte, la libertà di scelta. Cento anni fa, infatti, le donne non studiavano, non lavoravano, non potevano decidere quando sposarsi o avere dei figli. Non potevano votare. Oggi però insieme alle conquiste e alle mimose riteniamo sia opportuno fermarsi a riflettere sulla strada tutta in salita ancora da percorrere per arrivare a una piena soluzione della questione femminile.

Quest'anno l’8 marzo arriva infatti in un momento di difficoltà economica e sociale per il nostro paese, ma anche in una fase di degrado morale e culturale che ha coinvolto e investito la figura della donna. Pensiamo all’immagine femminile priva di dignità trasmessa dal Presidente del Consiglio o ai casi di violenza sessuale che le donne sono ancora costrette a subire. Il nostro pensiero e la nostra solidarietà vanno per questo a tutte le donne che ogni giorno, con grande coraggio e determinazione, si districano tra  incombenze familiari e lavorative, mentre tutto intorno viene celebrato un immaginario di carriera facile per chi è disposta a concedersi. E ancor più va alle donne che un lavoro non lo hanno e continuano a cercarlo: gli ultimi dati dell'Istat riferiti a gennaio ci dicono che mentre la disoccupazione maschile è scesa dello 0.9% rispetto a dicembre, quella femminile è cresciuta dell’1.3%, (pari a 13 mila unità). E allora facciamo in modo che questa festa non si riduca solo a un ormai insensato e sterile festeggiamento ma rendiamola davvero un momento di incontro, discussione, pensiero, riscatto.


La coordinatrice cittadina Cristina Capogna

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