L.A.C.: affidare ad Equitalia la riscossione dei tributi non ci pare una decisione a tutela del contribuente

Libera Associazione Civica su riscossione tributi ad Andria
Redazione 29 Gennaio 2011 notizie 1104
L.A.C.: affidare ad Equitalia la riscossione dei tributi non ci pare una decisione a tutela del contribuente


La Libera Associazione Civica, dai manifesti affissi in città, ha appreso la volontà dell’Amministrazione Comunale di affidare ad Equitalia il servizio svolto egregiamente dal Servizio Tributi del Comune.

Questa decisione può essere capita da parte del contribuente in due casi:
il servizio interno non è in grado di assolvere ai compiti per cui è stato istituito;
l’Amministrazione è cosciente che le promesse elettorali sono promesse di marinai, e conseguentemente per accaparrarsi il consenso si rasenta finanche il millantamento.

La prima ipotesi è da scartare, in quanto a noi cittadini anche qualora insorgono questioni il servizio ci pare efficiente ed è un interlocutore valido, presente, attivo. L’evasione ci pare contenuta e combattuta adeguatamente.
Il secondo aspetto è più articolato. Durante la campagna elettorale avete detto di essere dalla parte del cittadino, affidare ad Equitalia la riscossione dei tributi non ci pare una decisione a tutela del contribuente. L’evasione , la furbizia e la volontà di rubare non si combatte con un servizio che aumenta i costi a carico di chi vi permette di sedere comodamente sui ormai vostri comodi e lucrosi scranni.

Sempre in occasione delle campagne elettorali avete promesso una riduzione delle tasse, questo è il momento di dare corpo a quelle parole –verba volant, scripta manent. Cosa dobbiamo pensare del vostro operato, stando ai fatti –verum est factum-?

Il nostro sistema tributario ad oggi non prevede uno Statuto del contribuente compiuto, nel senso che, in illo tempore, è stato legiferato in materia ma tenuto artatamente sconosciuto ai più. Tale situazione pone il cittadino-contribuente sempre in posizione subordinata rispetto all’Amministrazione, in democrazia dovrebbe essere il contrario. Altro che sovranità popolare.

E’ certo che il versamento dei tributi è un dovere, obbligo!!!, ma le esigenze vanno tenute in considerazione. Questa operazione è volta soltanto a fare cassa sic et simpliciter.

“Abeamus a fabulis, propriora videamus”, sembrate tanti Cesare che alla richiesta di sesterzi da parte dei cittadini, rispondete dicendo:”Io vado dritto”. Il Ministro delle finanze docet, infatti a fronte di un deficit pubblico stratosferico, dell’incapacità di mettere in atto politiche di effettivo aumento del P.I.L. o della osannata crescita parla di riduzione della spesa pubblica, attua politiche del lavoro sempre più aleatorie –fa aumentare il precariato, il lavoro ad interim ed il ricorso al welfare, ridotto sempre più all’elemosina alla luce dei fondi stanziati sempre al ribasso, e chi più ne ha più ne metta, parla di un’Italia solida perché le famiglie sono meno indebitate nei confronti con le famiglie di altri Stati.

E’ altrettanto certo che forti dei vostri emolumenti non capite come si affronta il “nostro “ quotidiano. Agli albori della democrazia ed anche nel mondo contemporaneo la politica non era e non è un mestiere che dava e dà diritto finanche alla pensione – e che pensione, con annessi e connessi-. In passato avevamo scritto che quelle Amministrazioni nel loro programma prevedevano “panem et circensens”, a questa diciamo:” Non ci volete neanche lasciare il pane!!!”.

Quando molti di noi hanno costruito o acquistato la propria abitazione, non esisteva l’I.C.I., la Tarsu non aveva raggiunto gli attuali livelli, le urbanizzazioni non avevano i costi odierni. L’attualità è ben diversa, mentre per i salari e le pensioni la conversione lira-euro è stata automatica e paritetica, tout-court, la tassazione ed i servizi pubblici sono aumentati in maniera esponenziale; il lavoro è ad interim, mentre le tasse no, in un sistema equilibrato il criterio è il “do ut des”. L’adeguamento dei salari e delle pensioni è stabilito ex lege secondo un non obiettivo dato oggettivo, infatti si parla di inflazione programmata, le uscite delle famiglie sono state ben altre. In passato eravamo stati profetici nel merito della tassazione sulle abitazioni nonché sulle relazioni tra dinamiche del mercato, stipendi e mutui, infatti molti non possono più sopportare tali costi e saranno obbligati a lasciare le case.
Avete il prosciutto agli occhi. Vi siete mai chiesti fino a quando potete tirare la corda e continuare a vessare? La Tunisia, l’Algeria, l’Egitto, lo Yemen, il Belgio non vi stanno facendo capire niente?

Certo siamo nell’Europa Unita, ma anche la Grecia lo è ma tempo addietro anche lì vi sono state manifestazioni di piazza e permane una latente sommossa popolare; la nostra Unione è soltanto monetaria e dei centri di potere, non abbiamo una Costituzione Europea e non è quindi l’Unione dei cittadini. L’Unione ripara da rivoluzioni politiche non dalla piazza. Aspettate la piazza?

Una riproposizione contemporanea dei “Vespri siciliani” può in qualsiasi momento concretizzarsi anche da noi, non sentite le grida di allarme di chi opera nel sociale veramente, e non come il vostro Servizio Sociale che si limita all’elemosina, che dice che vi sono oltre sette milioni di poveri e oltre dieci che si apprestano ad esserlo. Si aspira a guidare un Comune o il Governo non per le prebende, sempre più in aumento creando di fatto una casta, ma per servizio, quindi tirate le somme...

Per riscuotere ricorrete a tutto, ad esempio è edificante il comportamento tenuto circa il pagamento delle borse di studio alle famiglie e i buoni dei libri di testo alle cartolibrerie?
Le famiglie pagano oggi per ricevere i soldi secondo gli umori ed i voleri di altri e senza obbligo temporale, alias dicasi per gli operatori, i quali devono versare ad horas l’acquisto dei libri e i vari tributi e contributi ai vari enti. Anche questi dovrebbero rivolgersi ad Equitalia? Secondo la vostra logica sì! Il Sistema deve essere paritetico.

E’ ormai accertato che l’Italia non è un Paese per le famiglie, per i bambini, per il lavoro e per i cittadini; se non aveste gli occhi bendati leggereste le statistiche –“Il numero misura la realtà e ne penetra il significato” (Pitagora)-. State aspettando il concretizzarsi di nuove migrazioni verso altri lidi? A proposito, nelle ultime campagne elettorali non avete detto che vi sareste impegnati a proporre politiche per evitare le migrazioni dei giovani? Quali sono? Dove sono? Ai posteri l’ardua sentenza; ma vogliamo sottolineare la questione del Liceo Nuzzi che attende da anni l’accorpamento dei due plessi e non solo quello, se ricordiamo bene anche il Colasanto, ma è un problema di tutta l’edilizia scolastica.

Non avete il coraggio della verità ovvero parresia e della responsabilità ed ostacolate l’isegoria ovvero il diritto a tutti di parlare ed in pubblico, non tutti sanno usare internet o sono multimediali ancora oggi, e proprio a questi bisogna dare voce.
Sullo stesso piano si colloca il PD che, pur esprimendo sui manifesti alcune giuste posizioni, ha contribuito alla creazione dell’odierno sistema politico, tanto da far pensare ai più: so’ tétte li stess’ l’ pése de lasciarreu (sono tutti uguali i pesci che vende Lasciarrea).


Il Presidente: Vincenzo Santovito

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