On. Paolo De Castro: la situazione politica italiana mette in grande difficoltà il nostro Paese in sede Europea
“La situazione politica italiana mette in grande imbarazzo ed in grande difficoltà il nostro Paese in sede Europea, addirittura a Bruxelles si è svolta recentemente una iniziativa pubblica sul rischio di “berlusconizzazione” dell’Europa”. E’ quanto a dichiarato l’on. Paolo De Castro ad Andria nel corso di una conferenza stampa organizzata presso l’associazione “Costruiamo il Futuro” alla quale ha partecipato il vertice del Partito Democratico provinciale della Bat con il segretario Andrea Patruno, la vice-segretaria Assuntela Messina ed il presidente Lorenzo Marchio Rossi. Erano anche presenti il coordinatore del Circolo di Andria, Vincenzo Antolini, ed il presidente Amelia Tarantini, tutto il gruppo consiliare al comune di Andria e molti iscritti.
De Castro ha evidenziato come dall’ossevatorio di Bruxelles, la campagna acquisti avviata dal Presidente del Consiglio italiano, che offre apertamente posti di governo e di potere a singoli parlamentari, per non parlare dei rumors su mutui ed altre “regalie”, è qualcosa che viene percepito come una oscenità e di fatto discredita tutta l’Italia ed il suo sistema democratico, perfino gli europarlamentari del Pdl avvertono forte l’imbarazzo per il modus operandi del “simpatico” Berlusconi.
“E’ necessario spiegare meglio il ruolo dell’Europa – ha proseguito De Castro – nell’ambito delle scelte politiche, soprattutto di quelle economiche, basti pensare che oltre il 70% dell’attività legislativa del parlamento nazionale è legata al recepimento delle norme dell’Unione ed è paradossale che moltissime norme prodotte dal parlamento italiano non sono applicabili perché non di pertinenza della legislazione nazionale, è il caso della recente legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari approvata a Roma ma di nessuna applicabilità. Per questo è necessario lavorare efficacemente in sede di Ue”.
Entrando nello specifico delle sue competenze, l’on. De Castro ha evidenziato come la situazione sia particolarmente difficile per il comparto agricolo che, in questi anni, oltre a mantenere le storiche difficoltà ad affrontare i mercati, ha sperimentato un nuovo fattore di incertezza legato all’andamento schizofrenico dei prezzi con vertiginose salite ed altrettanto rapidi crolli.
De Castro sostiene che “bisogna dare una risposta politica a questi fattori, che impediscono di fatto la possibilità alle imprese agricole di poter programmare per l futuro. Questi andamenti sono legati anche e soprattutto alla crescita di domanda mondiale che non è supportata da una altrettanto rapida crescita dell’offerta. E’ paradossale il fatto che il terzo esportatore di prodotti cerealicoli del mondo, la Russia, abbia previsto una tassa sull’export per calmierare i prezzi del mercato interno.
Il mondo ormai consuma più di quello che produce e la risposta a questa nuova realtà, insieme alla lotta ai cambiamenti climatici, rappresenta la nuova sfida per le potenze economiche”.
Sul piano delle politiche agricole comunitarie (Pac) è in arrivo una rivoluzione senza precedenti con la quale i nostri produttori dovranno fare i conti, è in corso una contrattazione vitale per l’agricoltura italiana e bisogna lavorare non solo perché non si riducano eccessivamente i contributi diretti agli agricoltori, attualmente pari a 6,3 miliardi di Euro il 25% del reddito agricolo, ma anche che le rimodulazioni non ricadano per intero sugli agricoltori meridionali. Per questo serve un governo nazionale autorevole e capace di rappresentare tutto il territorio e non solo gli allevatori del nord tanto cari alla Lega.
“Questo governo, che si mantiene in vita senza una maggioranza alla camera, non può svolgere il ruolo che gli compete né a livello nazionale né a livello internazionale, ruolo già svolto in maniera pessima quando godeva di un’ampia maggioranza parlamentare” è quanto ha dichiarato nel suo intervento Andrea Patruno che ha sottolineato come tale inadeguatezza si è evidenziata in vari ambiti ed ha colpito in particolare il sud Italia, basti ricordare quanto accaduto sul tema delle Zone Franche Urbane con una grave penalizzazione proprio per la città di Andria.
Lorenzo Marchio, invece ha evidenziato come il nostro Paese meriti un'altra classe dirigente e per costruire una alternativa al berlusconismo non si può prescindere da un Pd forte e compatto, “per questo siamo impegnati in un lavoro costante a tutti i livelli di circoli cittadini, di partito provinciale, regionale, nazionale ed europeo”.
Filippo Caracciolo, consigliere regionale, ha riportato l’impegno del Pd nella costruzione del Bilancio Regionale che anche a causa dei tagli subiti dal governo nazionale, sarà un bilancio di austerità ed ha evidenziato come sia vitale il contributo dei circoli e dei territori per la costruzione di un partito che sia capace di superare defiitivamente i personalismi e di promuovere un protagonismo diffuso e corale in tutti i territori.
A conclusione dei lavori Vincenzo Antolini ha dichiarato che “E’ stato un grande onore ospitare qui ad Andria Paolo De Castro, primo presidente italiano e primo presidente dell’area Socialista-Democratica della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che oggi ha gli stessi poteri del Consiglio Europeo. Ci inorgoglisce il fatto che il Pd sia stato in grado di offrire la disponibilità di una personalità dalla comprovata competenza e siamo certi che l’on. De Castro continuerà ad operare al meglio al servizio dell’Italia e del nostro territorio in sede europea. Con personaggi di questo calibro, con la capacità di affrontare le questioni nel merito e nelle sedi opportune, con la voglia di partecipare al confronto politico dei nostri sostenitori ed dei nostri iscritti, possiamo mettere in campo da subito una nuova prospettiva di governo, un nuovo sogno per la nostra amata Italia”.