Quartiere San Valentino, a rilento i lavori di urbanizzazzioni primarie
La speranza è sempre quella che ogni mattina ci da la forza di sopportare e di andare avanti.
Quella stessa speranza che, cosa diversa dalla disperazione, ci spinge ad avere fiducia che le cose cambino ma non è così e tutti ne sono testimoni.
Da qualche mese sono partiti i lavori pubblici per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria ma notiamo con evidenza che essi vanno molto a rilento e che i problemi stanno emergendo di giorno in giorno.
Per quanto riguarda la situazione delle Scuole del Quartiere, quelle che per decenni hanno sopperito alle carenze di Amministrazioni Comunali colpevolmente distratte, sono in una condizione precaria e sono necessari interventi urgenti.
Le piogge di questi giorni, seppur non eccezionali come accaduto in altre Regioni d’Italia e comunque anche quando sono “normali”, ci inducono a grandissimi sforzi per poter raggiungere le nostre stesse abitazioni, con difficoltà aggravate per anziani e bambini.
Un Quartiere, il nostro, diventato terra di occupazione permanente da parte di cani randagi che circolano indisturbati, aggredendo molto frequentemente passanti e residenti.
Per quanto riguarda, poi, i servizi pubblici primari, che sono quelli che dovrebbero avvicinare le Istituzioni alla Comunità, la situazione rimane drammaticamente immutata. Per poter effettuare un pagamento o per ritirare le nostre misere pensioni, dobbiamo recarci presso l’ufficio postale più vicino, percorrendo almeno due chilometri mentre esiste nel Quartiere un’utenza che potrebbe ben giustificare la presenza di uno sportello postale, seppur per le operazioni ordinarie.
Se poi qualcuno di noi, visto l’aumento indiscriminato di casi di truffe agli anziani che si registrano anche nella nostra città, intende accreditare in Banca la propria pensione o fare operazioni presso Istituti di Credito, allora la cosa diventa ancor più drammatica perché recarsi in centro città, a distanza di oltre cinque chilometri, è veramente un’impresa ardua.
Lo stesso dicasi nel caso in cui qualcuno dei residenti dovesse aver bisogno di ricorrere alla Guardia Medica o al Pronto Soccorso e, in questi casi, è meglio rinunciarvi e cercare di farsi soccorrere da qualche amico infermiere del Quartiere.
Le strutture commerciali e produttive sono inesistenti e qualsiasi forma di incentivazione, prima prevista, è venuta meno per cui la zona è diventata per nulla attrattiva per gli investimenti privati.
Per quanto riguarda una postazione distaccata della Polizia Municipale, si è fatto un gran parlare di ciò nel recente passato ma nulla si è visto in tal senso. Solo parole al vento.
Anche gli Uffici Pubblici Comunali sono distanti e lontani da noi ed è inconcepibile che anche per un minimo adempimento burocratico dobbiamo percorrere chilometri.
Se dovessimo poi parlare di strutture ludiche e sportive allora dovremmo dire cose che non vogliamo dire.
Ora, di fronte alle tante promesse mancate, alle tante prospettive di crescita disattese, alle tante illusioni e alle tante chiacchiere che le nostre orecchie sono stanche di ascoltare, gli sforzi non servono più perché, sino ad oggi, si sono rivelati solo fumo negli occhi.
Quello che chiediamo non sono privilegi; non sono agi; non sono ritorni di promesse ma solo legittime aspirazioni di cittadini umili come noi che, nonostante tutto, continuiamo ad amare il nostro Quartiere e la nostra Comunità.
Se c’è ancora qualcuno disposto ad ascoltarci, anche oggi, come avviene in alcuni periodi limitati nel tempo, allora si faccia avanti, con coraggio, con serietà, con onestà e con la nostra stessa umiltà.
Intanto anche le campane della chiesa hanno smesso di suonare ma noi tutti ci impegneremo per farle riparare al più presto, almeno così il Quartiere non si addormenterà del tutto.