Sicurezza e ordine pubblico: Andria come Bari?
Quello che sta accadendo nella città di Bari è sintomatico di una condizione di incivile invivibilità comune a molte città del meridione e rappresenta la storia di gentaglia che, ogni giorno, si appropria del territorio utilizzandolo e massacrandolo a proprio piacimento, quasi certa di farla comunque franca e di restare impunita.
A distanza di anni, dopo tantissimi sprechi di denaro pubblico in attività di sensibilizzazione, di ordinanze fasulle mai attuate e propagandistiche, di inefficaci e dispendiose campagne di comunicazione che, sovente, mirano a ben altri obiettivi, come quello di accattivarsi simpatie e sostegni, anche da parte dei media, qualcuno ha cominciato a capire che era tutto sbagliato.
Mentre in alcune città, quindi, si continua con la “delicata e gentile” opera di sensibilizzazione accade che in altre si cambia finalmente strada.
A Bari, per esempio, il Sindaco Michele Emiliano lo ha capito ed ecco che cambia strategia: interventi mirati, duri, tolleranza zero e soprattutto severe punizioni, anche penali, per i trasgressori.
Poiché i problemi che hanno indotto il Sindaco Emiliano ad intervenire sono molto simili a quelli che si registrano in altre città, allora ci chiediamo: <
Chiudere al traffico alcune arterie stradali privilegiando la pedonalizzazione? Perché no anche in alcune nostre zone ove i “pirati della strada” si sono impadroniti della pubblica viabilità; con motorini che girano con le luci spente, anche di sera, molti dei quali sprovvisti di copertura assicurativa, quindi un grave e onnipresente pericolo pubblico?
Installare gli autovelox nelle vie cittadine? Ad Andria sarebbe la giusta punizione per coloro che ogni giorno hanno scambiato le nostre vie per piste da corsa, causando un costante pericolo per i passanti e innumerevoli incidenti stradali che spesso hanno portato a conseguenze gravissime e quasi ci è scappato il morto.
Installare le bande rumorose, disegnare le strisce pedonali e aggiornare la segnaletica stradale, tutte richieste da anni avanzate dai quartieri periferici cittadini di Andria: perché non dare seguito a queste semplici richieste?
Anche in materia di “educazione ambientale” sarebbe opportuna la “linea” adottata nella città di Bari con la reale applicazione delle sanzioni previste dalle ordinanze sindacali in vigore, sia per i cittadini che non rispettano le regole del corretto conferimento dei rifiuti ma anche e soprattutto per coloro che non compiono il loro dovere e sono tanti soprattutto nella Pubblica Amministrazione e Società collegate. Un esempio classico è rappresentato dal comune di Andria laddove il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti “sembra” essere leggermente migliorato ma ciò è accaduto “solo” dopo l’avvio dell’indagine della Magistratura, in seguito ad un nostro esposto alla Procura della Repubblica.
Quindi quale sarebbe la differenza tra la città di Bari e quella di Andria?
Applicare quelle stesse norme quasi come un “protocollo” che non abbia colori politici ne primogeniture, non credete sia una soluzione possibile, almeno in questa fase di assoluto degrado dei centri urbani?
Certo le regole una volta stabilite, bisogna applicarle e farle osservare; questo presuppone un cambio di mentalità anche istituzionale e soprattutto presuppone che ognuno, veramente ognuno, faccia fino in fondo il proprio dovere, il che significa un cambiamento culturale non facile in un ambiente che spesso è frutto della politica consociativa.
Naturalmente quando diciamo che “ognuno deve fare fino in fondo il proprio dovere” non ci riferiamo solo ai cittadini e al loro senso civico ma anche e soprattutto alle istituzioni e a coloro che fanno parte del grande circo chiamato “Sistema Pubblico”, spesso inefficiente, demotivato e soprattutto “incontrollato”.
Sarebbe troppo difficile, in questo modo, amministrare una città?
Si e questo nuovo modo di fare politica richiede eccellenze che devono essere tutte costruite.