Provincia BAT: il criterio della dislocazione degli uffici è quello delle vocazioni territoriali
L’Assessore provinciale alle Politiche Attive del Lavoro Pompeo Camero è tornato sull’argomento della dislocazione degli uffici periferici dello Stato nella Provincia di Barletta - Andria - Trani per una breve replica al Prof. Vincenzo Piccialli, Segretario Amministrativo del Comitato di Lotta “Barletta Provincia” e Dirigente del Mida per la Bat.
«La tesi sostenuta dal Comitato secondo cui Barletta, una delle città capoluogo della Provincia Barletta - Andria - Trani, in quanto sede di Prefettura, eserciterebbe una sorta di vis attractiva circa la dislocazione degli uffici statali periferici che il Governo andrà ad effettuare oltre il termine, ormai scaduto, di cui all'articolo 2, comma 2, primo periodo della L. n. 148/2004, si fonderebbe, oltre che sulle argomentazioni già confutate nella mia precedente nota, sulla residua constatazione di fatto che, “...finora, l'unico Ufficio Periferico dello Stato (la Direzione Provinciale delle Entrate) assegnato al di fuori dei termini di legge (art. 2, comma 2°, primo periodo, della legge istitutiva: “non prima dei tre anni e non oltre i quattro anni dall’approvazione della presente legge”), è stato assegnato dallo Stato (Ministero dell’Economia), guarda caso, proprio a Barletta perché sede di Prefettura”.
Sicchè, si pone l’interrogativo retorico il Prof. Piccialli, “…sorge spontanea la domanda del perché, se avesse davvero ragione l'Assessore, il Governo non istituisce ancora nella nostra Provincia gli altri Uffici Periferici dello Stato negli altri capoluoghi (Trani ed Andria) e nelle altre città non capoluogo”.
Tale argomentazione - afferma Camero - non ha alcuna forza probatoria in considerazione dell’unicità del caso. Dopo la Prefettura, infatti, il Governo ha inteso localizzare anche e soltanto la Direzione Provinciale delle Entrate a Barletta, e di ciò non può che prendersi atto.
Non si può, tuttavia, escludere che tale scelta sia avvenuta proprio tenendo conto delle vocazioni territoriali della Provincia, anziché del fatto che Barletta sia sede di Prefettura, come vorrebbe il Comitato.
Lo Stato, inoltre, non ha individuato la città di Barletta quale sede di altri uffici periferici statali oltre alla Direzione Provinciale delle Entrate. Se così fosse avvenuto, la scelta si sarebbe potuta ritenere frutto dell’adesione del Governo alla tesi del Comitato di Lotta “Barletta Provincia”.
Ma così non è stato. Occorrerà attendere la concreta dislocazione di altri uffici periferici statali a livello provinciale per poter desumere, con ragionevole attendibilità, quale opzione argomentativa sia stata fatta propria dall’Amministrazione statale.
Sono questi i motivi per i quali, come si è anticipato sopra, la tesi propugnata dal Comitato di Lotta e dal suo Segretario Amministrativo, Prof. Piccialli, non convince affatto.
A titolo di esempio cito il fatto che in Trani sta per insediarsi lo sportello dell’Ufficio Territoriale Scolastico che fungerà da “front office” della predetta Amministrazione statale sul nostro territorio. Sarebbe curioso conoscere a tal proposito il punto di vista del Prof. Piccialli nel giorno in cui, tenendo conto delle vocazioni territoriali, così come previsto dalla legge istitutiva della Sesta Provincia pugliese, ed in considerazione del fatto che l’immobile con gli arredi già esistono, il Governo dovesse insediare, a livello provinciale, l’Ufficio Scolastico in parola proprio nella città di Trani, non sede di Prefettura, ovvero istituire altri uffici periferici dell’Amministrazione statale in altre città non capoluogo della Bat.
Poiché, allo stato, non è dato conoscere quali siano gli orientamenti governativi sul punto - conclude Camero -, né la tesi del Comitato di Lotta “Barletta Provincia” ha la forza necessaria per imporsi, appare ragionevole abbandonare ogni polemica e guardare la realtà dei fatti, concentrandosi ciascuno nelle attività che il rispettivo ruolo richiede».