Aperture straordinarie festive esercizi commerciali: l'Ipercoop si rivolge al TAR contro l'ordinanza sel Sindaco Giorgino

UnimpresaBat: solo un Giudice sprovveduto potrebbe dar loro ragione
Redazione 13 Luglio 2010 notizie 1919
Aperture straordinarie festive esercizi commerciali: l'Ipercoop si rivolge al TAR contro l'ordinanza sel Sindaco Giorgino


Apprendiamo che la Società Coop. Estense, proprietaria dell’Ipermercato Ipercoop di Andria e il Consorzio Mongolfiera avrebbero presentato ricorso al Tar, avverso l’ordinanza sindacale del Sindaco di Andria sulle aperture straordinarie domenicali e festive dei negozi e dell’Ipermercato per l’anno 2010. Trattasi di un’ordinanza, quella impugnata dall’ipermercato, che, di fatto, mantiene comunque “in vita” un considerevole numero di aperture straordinarie domenicali, ad esclusivo interesse e vantaggio proprio dell’Ipermercato in quanto i negozi a sede fissa non hanno intenzione di aprire in alcuna giornata domenicale e festiva, come dimostrato nell’arco di questi anni.

Il numero di aperture previsto risulta comunque essere di gran lunga superiore a quelle minime previste dalla legge regionale cioè una al mese.
I rappresentanti dell’Ipercoop parlerebbero di diverse domeniche “soppresse” e lamenterebbero il rischio di “vedere precipitare gli affari che si incrementano soprattutto nel periodo estivo”.

Non abbiamo ancora ben compreso se il ricorso sia avverso la nuova ordinanza sindacale del Sindaco Nicola Giorgino o addirittura avverso quella dell’ex Sindaco Vincenzo Zaccaro (i termini comunque sarebbero scaduti), dal momento che i ricorrenti pare vogliano vedere loro concessa la facoltà di poter restare aperti per ulteriori domeniche aggiuntive, cioè tre nel mese di luglio, quattro ad agosto e altre tre nel mese di settembre, naturalmente in aggiunta a quelle già previste.

Entrando “nel merito” del ricorso presentato dall’Ipercoop ci sentiamo di affermare che solo un Giudice “sprovveduto” potrebbe accogliere le loro motivazioni.

Infatti i ricorrenti affermano che l’ordinanza sindacale contrasterebbe con la legge regionale del 2008 (forse dimenticando che ci sono state ulteriori e successive modificazioni) e affermano: “quest’ultima prevede infatti che nei comuni con forte vocazione turistica e nelle città d’arte, gli esercenti possono stabilire liberamente gli orari di apertura e di chiusura, così come sottrarsi all’obbligo di chiusura festiva e domenicale. Andria, proseguirebbero i ricorrenti, è una città turistica a pieno titolo, perché ospita Castel Del Monte, la storica residenza di Federico II, meta di migliaia di turisti e crocieristi che d’estate visitano il castello”.

Non entriamo nel merito della questione relativa alla “concorrenza” altrimenti dovremmo dire che i primi concorrenti dell’Ipermercato di Andria sono i loro “fratelli” di Molfetta, visto che il “Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta” ha invaso la Sesta provincia Bat ed anche la Città di Andria con manichini che promuovevano i saldi estivi 2010 nella struttura di Molfetta.

In merito alla “strana” interpretazione data alla vigente legge regionale 1 agosto 2003, nr. 11 – Nuova disciplina del commercio” la verità è che la stessa prevede che l’esercente è “solo” libero di poter determinare gli orari di apertura e di chiusura al pubblico “ma sempre rispettando la norma che prevede che ciò possa avvenire nella fascia oraria dalle ore 07,00 alle ore 22,00 e non superando comunque il limite delle tredici ore giornaliere”.

Per quanto riguarda, invece, le aperture straordinarie domenicali e festive, sempre la suddetta legge regionale prevede che: per le città che non hanno il riconoscimento di città d’arte o ad economia prevalentemente turistica, come nel caso della città di Andria, i giorni di deroga alla chiusura obbligatoria festiva dei negozi sono quelli del mese di dicembre nonché un’ulteriore domenica o festività per ogni altro mese dell’anno. Ulteriori aperture possono essere definite di concerto con le Organizzazioni e Associazioni. Tale eventualità sarebbe possibile “solo sulla base di accordi sottoscritti con le Organizzazioni e Associazioni” (Art. 22 Legge Regionale 30 aprile 2009, nr. 10 – modifica all’art. 18 della legge Regionale 11/2003).

E’ appena il caso di accennare, inoltre, che quanto sostenuto dai ricorrenti dell’Ipercoop non è neanche possibile che avvenga nelle città in possesso del riconoscimento dello status di città d’arte o ad economia prevalentemente turistica per le quali è “solo” concessa un’ulteriore deroga, rispetto alle città senza tale status, nei mesi da maggio a settembre, ferma restando la norma generale dell’apertura di una sola giornata al mese per il periodo restante.

Non vogliamo demoralizzare i ricorrenti ma se le motivazioni del ricorso sono quelle, allora non ci sono speranze di loro vittoria ed è oltremodo sbagliato fare eventualmente riferimento al ricorso vinto nel comune di Molfetta in quanto quella è stata una situazione completamente differente poiché il Sindaco di quel comune emanò un’ordinanza che prevedeva delle differenziazioni tra il “Settore Alimentare” e quello “Non Alimentare”, penalizzando, di fatto, l’Ipercoop che opportunamente ricorse ed ebbe ragione in quanto tale facoltà non era nei poteri del Sindaco, quindi non avrebbe potuto farlo.

Ma ad Andria la situazione è un’altra e sono state rispettate tutte le indicazioni normative.

Nella fattispecie i legali dei ricorrenti farebbero bene a fare riferimento alla recente Sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso dell’Auchan di Casamassima, creando un importante precedente e monito a quanti non vogliono rispettare la legge regionale secondo la quale, è stato sancito dal Consiglio di Stato medesimo, “la concertazione” con le Organizzazioni e Associazioni, prevista dalla legge, è un passaggio fondamentale e “conditio” vincolante per tutte le decisioni che si assumono. Forse gli stessi legali dei ricorrenti pensano di introdurre un elemento che non compare mai né nella legge regionale né da nessun altra parte, quello che essi definiscono “vocazione turistica di Andria”, usando tale concetto a proprio uso e consumo. Ci dispiace ma anche questa “strategia legale” non potrebbe essere accolta in quanto, nella fattispecie, non farebbe testo.

Per concludere affermiamo che l’atteggiamento avviato dall’Ipercoop e altri ricorrenti compromette fortemente l’eventuale apertura al dialogo per la determinazione delle giornate di apertura straordinaria dei negozi e dell’ipermercato per il prossimo anno 2011.

Infatti da parte nostra ci sarà la secca ed incondizionata posizione di rispettare il dettato normativo, quindi concordare non più di un’apertura straordinaria domenicale al mese, proprio come prevede la legge, senza ulteriori deroghe, proprio come vogliono i commercianti andriesi e di altri comuni della Sesta Provincia Bat, soprattutto di quelli più piccoli in quanto stanno vivendo inermi una condizione di desertificazione preoccupante che potrebbe addirittura portare alla loro estinzione a causa di una scellerata, incomprensibile e maniacale politica di incentivazione della Grande Distribuzione Organizzata e degli Ipermercati che tante risorse continuano a sottrarre a questo territorio, investendole e trasferendole nel ricco Nord a discapito dell’economia e delle produzioni locali.

Queste sono le verità, altro che ricorsi.

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