Il settore dell'edilizia necessita di maggior volontà politica di programmazione e più acuta capacità di lungimiranza
Sabato scorso, Vincenzo Regano, ha incontrato amici e conoscenti per presentare la sua candidatura nelle fila del movimento Andria3. Nell'occasione ha espresso alcune sue considerazioni al pubblico presente, in merito agli ultimi incontri in tema di edilizia che hanno avuto luogo ad Andria in piena campagna elettorale. Presente la candidata sindaco Giovanna Bruno (andria3, s.valentino, Italia dei Valori, Unione di Centro e Io Sud) e il candidato al consiglio regionale Giovanni Addario (Italia dei Valori).
Riportiamo la sintesi dell'intervento del candidato Regano Vincenzo.
"Con enorme piacere registro il disinteressato contributo dei candidati della destra per le imminenti elezioni amministrative verso il settore dell'edilizia. Ho appreso, infatti, delle recenti iniziative promosse dall'Avv. Matera in materia di P.U.G. e dal Movimento Nuova Generazione circa B3 di recupero e periferie. Fantastico! Non ho potuto non consultare on line il programma politico che dovrebbe orientare l'operato dei nostri valorosi e, nello specifico, il punto 4 denominato Urbanistica, lavori pubblici e riqualificazione periferie. Non emerge alcun riferimento ai principi che dovrebbero indirizzare «l'adozione di uno strumento di pianificazione urbanistica»: nessuna menzione, ad esempio, del Documento Regionale di Assetto Generale (evidentemente trascurabile); scarsa l'indicazione dei criteri o idee guida che dovrebbero dirigerne l'azione.
Non si evince alcun tentativo di immaginare Andria proiettandola oltre il misero
orizzonte tracciato dalle scadenze propagandistico-elettorali: dove si posiziona l'azione amministrativa rispetto alla delicata materia di cui si occupa? In che direzione, conseguentemente, pensa di rivolgere il suo sguardo?
Date le premesse mi sembra velleitario ogni tentativo di elaborare, specie se in
extremis, qualsivoglia proposta di intervento su un settore che, soprattutto alla luce dei nuovi disciplinari tecnici e delle ricadute che essi comportano per gli operatori, necessita di maggior volontà politica di programmazione e più acuta capacità di lungimiranza, non tanto di una pluridecennale militanza inerte nelle file dell'opposizione".