Siamo fuori dal tunnel della compravendita di voti
La campagna elettorale è appena iniziata, anche se la città è da tempo “preda” di facce, faccine e faccioni che tappezzano la città , quasi sempre abusivamente.
Anche se è appena iniziata, la campagna elettorale ha già stancato.
Da un lato un affannarsi nella gara a chi “colpisce” di più, dall’altro i cittadini, quelli di sempre, che sono stanchi e si rendono conto ancor di più che il teatrino dei burattini, come quelli che si esibivano 30 anni fa in Piazza Catuma, è sempre più deprimente e avvilente.
Soggetti inetti che sono rimasti nella totale indifferenza di fronte alle vicende, soprattutto di cronaca, che hanno interessato Andria in questi ultimi anni, oggi osano parlare e fare riflessioni su argomenti che non conoscono affatto e dei quali non se ne sono quasi mai interessati, non essendo neanche stati capaci di trovare il coraggio di andarsene a gambe levate al momento opportuno e non per opportunismo, anche se qualcuno “sembrerebbe” averlo fatto.
Parlano di sicurezza, di abbandono dei quartieri, di edilizia in crisi, di povertà , di disoccupazione, di degrado, di periferie, di commercio, di sviluppo e di progresso facendo appello ad una memoria che non può accompagnarli perché di memoria non ne possono avere, non sapendo di cosa parlano.
L’ipocrisia sembra superare tutti i limiti ed ecco che ognuno si affanna ad apparire per quello che non è, pensando, mostruosamente ma anche miserevolmente, che la gente non abbia capito.
Di fronte ad una classe politica e dirigente che non ha avuto la minima capacità di ascolto e che non ha avuto il coraggio di “aprirsi” al confronto, per timore di mettere allo scoperto i propri limiti; che ha messo sotto i piedi i minimi diritti di partecipazione; che si è rinchiusa nella fortezza comunale; che ha boicottato iniziative e proposte che sono state demolite solo perché chi le ha messe in campo ha avuto la capacità e la lungimiranza di guardare “al di la”; che ha confuso il dibattito politico con il pettegolezzo; che ha creduto di possedere verità assolute. Gente che, nonostante tutto, continua e continuerà a raccogliere un inspiegabile consenso che nessuna logica può giustificare, tranne quella clientelare; che dalla politica ha ricevuto senza dare, smentendosi mille volte e contraddicendosi all’infinito, si ripropone, sempre uguale, forse peggiorata.
Non è difficile trovare spiegazioni a tutto ciò che sta accadendo a questa città .
Se solo chi non ha mai avvertito il senso di appartenenza a questo territorio si fosse astenuto dal parlare di una realtà che non conosce e che ha abbandonato; se solo coloro che hanno sbagliato, tanto, avessero avuto il pudore di occuparsi di altro, sarebbe stato veramente un bel segnale di cambiamento.
Questo non è accaduto e non accadrà forse mai. Sicuramente molta della responsabilità di tutto ciò ricade sugli stessi cittadini, che continuano a praticare l’arte della credulità ; della speranza che la risoluzione dei propri problemi siano ancora legati ad una promessa mai mantenuta, o mantenuta per alcuni a discapito di altri, da parte di macchiette televisive.
Ma dietro questo enorme ed infinito “gioco” chi si nasconde?
Anche in questa competizione elettorale sono tanti gli “uomini mascherati” che, in maniera più o meno occulta, stanno tentando di riciclarsi, evitando di metterci la faccia, anche perché forse l’hanno persa per sempre; che stanno “dietro” altri ma che dovrebbero starci davanti, per prendere un gran calcio nel sedere.
Poiché si sa che “a volte ritornano” siamo certi che tantissime altre sorprese attendono questa città .
Amare sorprese che alimenteranno quell’idea di città virtuale che non esiste.
Sorprese che già si stanno facendo sentire, compravendita di voti elettorali compresi, non dimenticando che il concetto di “compravendita” non è solo legato all’elemento economico, che spesso fa leva sullo stato di necessità delle persone in maniera vergognosa, ma anche e soprattutto sull’esercizio di poteri presunti.
Sono giorni che passeranno, eccome se passeranno, quindi poi si tornerà alla solita calma piatta dove ci sarà chi riscoterà il premio promesso; chi si accorgerà di essere stato, ancora una volta, beffato e chi rimpiangerà di averci messo “la faccia”.
Con la nostra Lista siamo in campo anche noi, è vero e abbiamo voluto esserci proprio per vedere...come andrà a finire.
Una cosa è certa: alla fine noi, al contrario di altri, sapremo cosa fare e cosa continuare a fare, come abbiamo sempre fatto.
Sicuramente speriamo di poterlo fare anche nelle Istituzioni e nella Politica.
Intanto i dibattiti (politici?) continuano a svilupparsi su temi che più che di politica rivestono solamente importanza amministrativa, senza guardare minimamente ad una realtà che vanta il triste primato di essere capofila nello spaccio delle droghe; che registra quasi il 30% di disoccupazione; dove si deve aver paura anche che ti accada un piccolo incidente automobilistico perché vieni linciato, pur essendo dalla parte della ragione; dove la devianza minorile ha raggiunto il culmine; dove le parole “ordine” e “disciplina” sono state cancellate dal vocabolario; dove progresso e sviluppo hanno lasciato il posto a regresso e arretratezza; dove ognuno si sente padrone di fare ciò che vuole e aumentano solo gli “Osservatòri” che non sanno più cosa guardare se non dispensare pubblico denaro inutilmente, per sapere ciò che tutti sanno; dove un privato riesce a costruire interi stabili in pochi mesi e i cantieri di edilizia pubblica sono fermi da quattro anni; dove la legge viene dettata dai grandi centri di distribuzione commerciale mentre il piccolo commercio deve lavorare tutte le domeniche per affondarsi ancora di più, senza neanche trovare un interlocutore che comprenda quale sia la gravissima situazione di crisi che c’è e che verrà ; dove l’immondizia è diventata il biglietto da visita durante “le sfilate” e dove il “libero pensiero” viene travisato e strumentalizzato da chi di pensieri ha solo i propri o non ne ha.
Gli elettori si aspettano altro, molto di più.
Si astengano coloro che sono stati alla finestra a guardare e pronti solo a “sfruttare” i momenti di dibattito creati da altri. Lo facciano per la città e per gli elettori.
Dal momento che il clima si farà , purtroppo inevitabilmente, sempre e di più volgare e avvelenato, noi lanciamo una proposta: coloro che vengono avvicinati con la richiesta del voto in cambio di vantaggi personali, di qualsiasi natura, presentino formale denuncia dettagliata alle Autorità Competenti e dietro consegna a noi di copia di quella denuncia riceveranno il corrispettivo di quanto loro promesso, sotto forma di ricompensa per il dovere civico esercitato.
Certo se qualcuno ha promesso qualche posto di lavoro non possiamo ricompensarli in egual misura ma se hanno promesso qualche decina di euro, siamo disposti ad una colletta di Lista in segno di gratificazione per il coraggio.
Non è una provocazione, metteteci alla prova.