Lorenzo Marchio traccia il "sentiero" per il PD andriese
Di fronte a tanto professionismo politico, tutti appaiono dilettanti. E noi, in particolare, siamo felici di esserlo poiché non abbiamo eletto la politica a nostro esclusivo mestiere. Ne è prova che sia Nunzio Liso, candidato sindaco per il centro sinistra sia Sabino Fortunato, candidato al Consiglio Regionale, siano rimasti al servizio di una idea politica pur essendo fuori da “onori o favori”, senza essere minimamente tentati dalle lusinghe di passare in campi avversi . Chi, con alle spalle lunghissime militanze ha lasciato il partito preferendo trasmigrare sulla sponda opposta della politica attratto dal luccichìo delle blandizie non è paragonabile a chi, invece, lasciando il PD è rimasto nell’orbita del centro sinistra pur rimarcando la propria “sensibilità culturale” e il proprio senso di appartenenza. Questi ultimi hanno specificatamente dichiarato di concorrere ad un percorso politico non escludente il confronto ed il dialogo con il PD.
E’ indubitabile che il progetto politico del PD sia proiettato nel prossimo futuro ad una forte azione inclusiva, depurata finalmente dagli elementi di disturbo che ne avevano intralciato la crescita con personalismi e ricatti d’ogni genere. Oggi il PD si presenta alla consultazione elettorale di marzo con una lista particolarmente rinnovata da persone note, rispettabili e integerrime. Guardiamo, quindi, con serenità all’evoluzione politica del centro sinistra e non alzeremo bandiera bianca dinanzi alla protervia e ai potentati economici del centro destra prima di aver orgogliosamente opposto le nostre ragioni, le nostre idee, e la nostra forza elettorale fatta di candidati nuovi, integri e perbene e di elettori ancora il grado di decidere autonomamente e con la forza del ragionamento e non sull’onda dell’emozione pubblicitaria. Le spiegheremo le nostre bandiere. Eccome.
Per questo invitiamo Sinistra Attiva e Franco Piccolo a sventolare le proprie e non ad ammainarle impegnandosi a fondo in questa campagna elettorale come fece in quella che 5 anni or sono ne decretò il successo. Ecco perché preferiamo dell’ode manzoniana citata dal nostro senatore quest’altri versi: la procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar.