Lettera aperta di Cristina Capogna al Sindaco di Andria

Caro Vincenzo,
con rammarico e profondo dispiacere apprendo dalla stampa delle dimissioni rassegnate dall’unico assessore donna della tua giunta. L’ultima di una lunga serie di dimissioni di una consigliatura tribolata come poche se ne ricordano negli ultimi tempi.
La città guarda attonita e si chiede: Quali altre sorprese ci attendono sulla strada della disgregazione umana e politica di quello che resta di una grande stagione di rinnovamento che il centro sinistra ha saputo regalare ad Andria?
Resto frastornata nel leggere le argomentazioni poste nel documento degli uomini della tua giunta a giustificare la presa di distanza dall’unico assessore donna, in cui tra le righe leggo una certa vena maschilista. Allorquando si imputa all’assessore donna, “il suo notevole livello di autostima”, viene da pensare immediatamente al livello di autostima che si registra tra gli uomini della Giunta, Te compreso.
Non conosco nel merito i fatti e gli antefatti delle questioni sollevate dall’ormai ex assessore Giovanna Bruno, ma mi chiedo: “E’ possibile che una persona seria, professionalmente preparata - conosciuta anche fuori dall’ambito politico - possa in così poco tempo trasformarsi in soggetto che “perde il senso di responsabilità, perché probabilmente spinta da un progetto personale più volte esternato”.
Siamo ormai alla censura dei progetti personali. Come donna mi sento profondamente offesa dalla velocità con cui ci si è liberati da questa scomoda assessora, che “pretende” di porsi alla pari con tanti, autodefinitisi responsabili, colleghi di Giunta. Sembra di tornare indietro di secoli, quando Eschilo ammoniva che “Il bene pubblico è interesse dell'uomo: guai se decide la donna”.

Caro Vincenzo, non ci siamo.

Cristina Capogna Segretaria IdV Andria