Referendum si, ma per decidere se rimane o uscire dalla Provincia di Barletta
C’erano i Cittadini, gli Amministratori Pubblici, le Associazioni; c’era anche un Ordine del Giorno Coraggioso ed importante. Era l’11 dicembre 2007 e il Consiglio Comunale di Andria decise di non decidere e sancì, di fatto, l’annessione di Andria alla provincia di Barletta, che ne uscì sicuramente rafforzata. Sin dai primi interventi dei Consiglieri comunali si leggeva negli occhi brillanti di chi parlava il desiderio e l’ambizione di far parte del nuovo Organo Politico; se poi la sede di tale Organo provinciale dovesse essere a Barletta o se Andria fosse stata umiliata, come sta accadendo con la sigla BT piuttosto che emarginata, nulla importava.
La maggior parte dei Consiglieri comunali, allora, fecero intendere di voler comunque far parte del nuovo Ente “a prescindere”. L’ordine del giorno di quel Consiglio Comunale sembrava essere stato predisposto dal Comitato di Lotta per la Provincia di Barletta, il quale anch’esso ne uscì sicuramente rafforzato dalle continue citazioni di alcuni Consiglieri comunali, che ne esaltarono l’azione; insomma sembrava si stesse discutendo come se Andria dovesse “entrare” nel nuovo Ente e non, come avrebbe dovuto essere, se “uscirne”.
Senza soffermarci sulle tante idiozie che le nostre orecchie udirono in quella occasione, stando tra la gente che gremì la sala consiliare, un’affermazione che ci colpì particolarmente fu questa: “senza la provincia Bat, Andria dove andrebbe?, Cosa farebbe? Come se città come Corato, Molfetta o Ruvo fossero destinate alla miseria più nera e alla bancarotta.
Insomma: “dalla provincia Bat si decise di non uscire” e questo non perché lo volessero i cittadini, mai consultati nonostante il comune di Andria abbia addirittura al suo interno un “Assessore alle Tematiche Afferenti l’Istituzione della Sesta Provincia Pugliese”; un Assessore che forse nessun andriese sa che esiste ma che pure c’è, anche se non si è mai presentato come tale né è mai intervenuto sull’argomento: ASSURDO.
Ma alla fine perché mai nessuno ha parlato di Referendum Popolare, di volontà del Popolo?
Oggi qualcuno si accorge che la situazione sta precipitando e ascoltiamo voci isolate che parlano di Referendum, in primis quella del Sindaco di Barletta, Ing. Maffei, il quale parla sì di Referendum ma solo per l’individuazione della sede legale.
Sindaco di Barletta: “ma lei lo sa con chi sta parlando o qualcuno le ha fatto credere che gli andriesi sono gente che ognuno può ridicolizzare o prendere per i fondelli?”
Noi siamo si per il Referendum ma per quello che proprio coloro che oggi difendono, a parole, la sede legale ad Andria e che si indignano di fronte alla sigla BT che non è più BAT, naturalmente ci riferiamo a noti personaggi politici, sono proprio quelli che hanno sempre deciso in autonomia su questioni che riguardavano, invece, l’intera città.
Se oggi accade questo, se ne assumessero tutte le responsabilità.
Referendum si, ma per decidere se rimane o uscire dalla Provincia dei “BiTtini” di Barletta.