Il cantiere fantasma dello I.A.C.P. nel Quartiere Europa sta cadendo a pezzi
Ringraziamo il Vice-Sindaco di Andria, Vincenzo Sinisi per aver consegnato, come da noi richiesto, la nostra del 17 luglio 2009 all’Assessore regionale all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, destinataria del documento, in visita nel comune di Andria sabato 18 luglio.
Durante la visita dell’Assessore regionale nel comune di Andria, abbiamo tenuto strettissimi contatti sia con il vice-Sindaco di Andria che con la Consigliera regionale Pina Marmo, promotrice del precedente incontro del 5 febbraio 2009, al quale partecipammo.
Una telefonata ci ha informati che nei primissimi giorni di questa settimana ci sarà dato riscontro alla ns. in quanto tale atto rappresenterebbe, per noi, la sospensione dell’invio del fascicolo, già predisposto, alle competenti Autorità, per le indagini del caso.
Da parte nostra siamo i primi ad auspicare che la vicenda giunga a naturale conclusione e soprattutto che si avviino alcuni preliminari interventi quali: messa in sicurezza del Cantiere che, a causa del forte vento dei giorni scorsi, ora risulta essere privo di una buona parte della recinzione, quella in Via R. Carriera, con gravissimi pericoli per passanti e bambini che potrebbero introdursi al suo interno e trovarsi di fronte ad un burrone profondo oltre tre metri e colmo di ferri arrugginiti sporgenti come spade; pulizia interna dell’intera area diventata ricettacolo di rifiuti e di sterpaglia secca, che potrebbe prendere fuoco da un momento all’altro; comprendere fino in fondo che fine deve fare quel cantiere, chi ne è oggi il responsabile, in assenza di una Ditta aggiudicataria dei lavori; decidere un’altra destinazione dell’area, ad esempio una piazza con percorso ginnico attrezzato e Monumento al Bracciante, con la previsione della costruzione dei 57 alloggi in altra area comunale, qualora in tale sito non si dovesse portare a compimento la realizzazione degli immobili previsti.
Attendiamo con ansia il riscontro di quanti si sono impegnati per la risoluzione del problema; in caso di assenza di segnali concreti e certi in tal senso, saranno intraprese le azioni preannunciate, nelle forme e nei modi previsti dalle vigenti normative, anche di carattere di ordine pubblico rispetto alle forme di protesta, con il coinvolgimento anche delle 57 famiglie in attesa dell’assegnazione di quegli alloggi ancora irrealizzati.