Economia locale: le ZFU in rampa di lancio
Fare chiarezza e capire le reali opportunità: è questo il compito dell’informazione soprattutto quando si parla di sviluppo e crescita di un territorio, del nostro territorio in stato di crisi e difficoltà ma non per questo remissivo. Gli strumenti non mancano e l’8 maggio una notizia, ripresa da più parti, ha ridato possibile fiato agli insediamenti economici nella città di Andria ed in altri 21 comuni della penisola italiana: il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), infatti, ha approvato lo schema proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico sull’insediamento in Italia delle Zone Franche Urbane. L’esito della seduta è stato: “Individuazione ed allocazione delle risorse (pari a 50 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2008 e 2009) a 22 Zone Franche Urbane per agevolazioni fiscali e previdenziali a favore di nuovi insediamenti produttivi”. E’ già noto, ovviamente, che il Comune di Andria è ZFU ed è direttamente interessato da questa decisione tanto attesa. Le motivazioni, riprese dagli atti, che hanno portato all’aggiudicazione della proposta di Andria sono state le seguenti: “Il Comune di Andria dimostra capacità di programmare strategie di ampio respiro, per la rigenerazione dell'area, nonché di potenziare le sinergie tra interventi pubblici e privati, dimostrata dalla individuazione puntuale degli obiettivi generali e specifici del programma”.
Ma in sostanza quali saranno le opportunità future per questo tipo di intervento? Le Zone Franche Urbane nascono in Europa per favorire la “rinascita” di territori depressi o degradati. Tanti gli esempi nell’UE molto positivi, ma il Governo Italiano ha recepito questo strumento nella Finanziaria 2007, poi modificata dalla manovra del 2008, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l’integrazione nel tessuto socioeconomico delle popolazioni residenti in aree svantaggiate. L’introduzione delle ZFU favorirà lo sviluppo di piccole e micro imprese permettendo, a chi aprirà una nuova attività nell’area, di usufruire per i primi cinque anni di agevolazioni sia fiscali che previdenziali. In particolare, chi apre una nuova attività economica nelle Zone Franche Urbane avrà diritto all’esenzione totale dalle imposte sui redditi per i primi cinque anni d’imposta, dal sesto al decimo anno a un’esenzione del 60%, per l’undicesimo e dodicesimo anno del 40% e del 20% per i successivi due anni.
L’opportunità per la Città di Andria è molto importante e potrà favorire il recupero e gli insediamenti produttivi in una fascia cittadina che negli ultimi quarant’anni ha subito un rallentamento molto evidente di crescita. Infatti, a partire dal Centro Storico sino a giungere al quartiere di San Valentino, il quadrante andriese candidato per un totale di circa 25.000 abitanti residenti, potrà esser al centro dell’economia futura e di sviluppo del territorio: “E’ un’opportunità ma non la soluzione a tutte le necessità”, è questo il primo commento dell’Assessore alla Programmazione Economica del Comune di Andria nonché progettista, assieme al suo ufficio comunale ed agli assessorati di riferimento, della candidatura nelle ZFU: “Lo spirito che ha permesso di farci entrare tra le 22 comunità previste dalle ZFU in Italia è stato quello di continuare il nostro lavoro quotidiano di programmazione e ricerca di tutte le opportunità di intervento a favore della nostra città, per essere volano per l’economia territoriale e sovra territoriale, quale opportunità di crescita importante in un momento in cui la nascita della nuova Provincia porta con se molti investimenti”. La Città di Andria, con la ZFU, diventa un punto di riferimento ed opportunità per tutto il Territorio: “La ZFU – continua l’assessore Roberto - non avrebbe senso di esistere se accanto a questo non vi è un’attenta ed opportuna programmazione degli interventi che possono creare le giuste condizioni di investimento. Dare priorità di esecuzione a tutti quegli interventi a supporto della ZFU è il lavoro già in essere per questa Amministrazione come per esempio l’attivazione del posto di Polizia Municipale e la Biblioteca in P.zza S. Agostino, il recupero del patrimonio immobiliare pubblico/privato attraverso i contributi comunali, l'incentivazione per le piccole attività commerciali, il restauro dell'Officina di San Domenico, il Piano di Recupero Urbano di San Valentino, rientrano tutti – prosegue Michele Roberto – nella strategia di creare le condizioni migliori di investimento per attrarre risorse esterne sul territorio. Il resto sarà dato da una pronta approvazione del restante iter burocratico delle ZFU, che nonostante tutto, non è ancora possibile prevedere quando saranno pienamente eseguibili da parte dei Comuni”.
L’approvazione del CIPE, infatti, è solo uno dei passaggi che ancora mancano alla conclusione positiva dell’iter ed all’effettiva erogazione dei fondi. Le pratiche ora passano all’Unione Europea che dovrà dare il suo parere. Solo dopo Andria potrebbe veder assegnati i circa 2.400.000 euro previsti per la ZFU cittadina: “Aldilà dei meriti che ognuno arrocca ed ai proclami di sorta fini a se stessi in questo momento – conclude Michele Roberto – l’invito è a non abbassare la guardia ed a continuare a lavorare rispetto alla tematica dello sviluppo e della programmazione economica del territorio. Stiamo cercando di ragionare come complesso di interventi e non su di un singolo provvedimento, per creare al meglio le condizioni per gli investimenti su Andria di un intero territorio provinciale per la crescita della Città”.
Bipress Andria