A proposito dell'apertura dei negozi il 25 Aprile e la domenica
FINALMENTE SCOPERTO IL MOTIVO DELLA CRISI DEL PICCOLO COMMERCIO.
PER SOTTRARRE I CLIENTI AGLI IPERMERCATI, ALL’OUTLET E AI PARCHI DIVERTIMENTO SERVONO LE APERTURE DOMENICALI DEI PICCOLI NEGOZI.
LE COSCIENZE SONO A POSTO.
Se non fossimo in campagna elettorale ci metteremmo tutti a ridere ma, si sa, questo che dovrebbe essere il tempo delle verifiche è diventato il tempo per riaccendere i camini, vista la temperatura, e continuare a gettare “fumo negli occhi agli elettori” o almeno a quelli che andranno a votare.
Quello che sta accadendo a Trani è emblematico e significativo.
Qualcuno ha affermato: “Se i negozi di Trani sono chiusi mentre quelli di Molfetta sono aperti, il pubblico si riverserà tutto fuori città”.
E’ già, perché le motivazioni della crisi non sono quelle denunciate dai grandi economisti.
Il motivo della crisi è un altro “I CONSUMATORI NON SPENDONO A TRANI PERCHE’ TROVANO I NEGOZI CHIUSI DI DOMENICA O IL 25 APRILE E NON PERCHE’ NON HANNO SOLDI DA SPENDERE”.
INFATTI GLI STESSI CONSUMATORI TRANESI SI RECANO NELLA VICINA MOLFETTA PER ANDARE AD ACQUISTARE I LORO BENI NEI PICCOLI NEGOZI DEL CENTRO DI MOLFETTA E NON PER ANDARE NELLA “CITTA’ DELLA MODA E DEL DIVERTIMENTO”.
“I PICCOLI COMMERCIANTI DI MOLFETTA SONO TUTTI FELICI DI APRIRE I LORO NEGOZI LA DOMENICA E IL 25 APRILE ASPETTANDO, CON ANSIA, LE MIGLIAIA DI CONSUMATORI TRANESI CHE ANDRANNO A SPENDERE NEI LORO ESERCIZI COMMERCIALI, SPERANDO DI SMALTIRE LE ENORMI GIACENZE DI MAGAZZINO, CHE NON HANNO PIU’ VENDUTO DOPO L’APERTURA DEI CENTRI COMMERCIALI”
ASSURDO E PATETICO!
MA DOVE VIVIAMO?
Riguardo alle cosiddette Associazioni di Categoria che sostengono la tesi delle aperture domenicali dovrebbero farsi un profondo esame di coscienza; dovrebbero dire ai commercianti che sono state proprio loro a concertare con la Regione Puglia quelle giornate di chiusura obbligatoria dei negozi e degli ipermercati (FACENDO BENE); dovrebbero dire che cambiano idea a seconda delle stagioni (anche politiche) e andarsi a rileggere e rivedere proprio le loro dichiarazioni allorquando cercavano di accattonare qualche tesserato in più, facendosi paladini della difesa del diritto al riposo di commercianti e lavoratori dipendenti, così come dovrebbero rendere noti a tutti i loro accordi fatti con la Grande Distribuzione.
Così anche i Sindacati dei Lavoratori Dipendenti, uniti con le prime “nell’altra Casta”, i quali, opportunisticamente, fanno mancare la loro presenza quando non vogliono “esporsi”.
In mezzo ci sono sempre i piccoli commercianti i quali, essendo il vero strumento del contendere, devono essere “riconquistati” nella loro grande delusione, derivante dalla totale assenza di vere battaglie sindacali (quelle derivanti dalla passione).
Certo questi polveroni hanno un senso e sapete qual é?
In questi giorni la Regione Puglia sta emanando il nuovo regolamento sugli Ipermercati per “sbloccare” l’apertura di nuovi ipermercati. Saranno, quindi, rese disponibili superfici dai centomila ai centoquarantamila metri quadrati di nuovi ipermercati.
Dovrebbero sorgere 4-5 nuove grandi strutture.
Bisogna, quindi, prepararsi ad affrontare questa nuova invasione dei Grandi Gruppi che succhiano il sangue dai nostri risparmi, portandoli nelle loro sedi centrali (che non sono in Puglia).
Bisogna quindi, preparare la prossima “dichiarazione pubblico-elettorale” e magari affermare:
“Se i negozi di Trani sono chiusi di notte, mentre gli Ipermercati sono aperti, il pubblico si riverserà tutto nei Centri Commerciali”. Allora negozi aperti 24 ore su 24, IN BARBA AI SONDAGGI E AI REFERENDUM CHE HANNO VISTO I COMMERCIANTI CONTRARI ALLE APERTURE DOMENICALI E SENZA CONSIDERARE I CONTINUI FLOP DI TALI APERTURE IN TUTTI I COMUNI (TRANNE CHE PER GLI IPERMERCATI CHE SENZA TALI APERTURE DOMENICALI AVREBBERO GIA’ CHIUSO DA TEMPO. MA QUALCUNO HA IL COMPITO DI FARLI SOPRAVVIVERE. CHISSA’ PERCHE’!
Altro che Piani Anticrisi.
In realtà, così come le telenovelas e i reality show servono per “distrarre” la gente dai problemi quotidiani, nello stesso modo bisogna distrarre l’attenzione dei piccoli commercianti, discutendo di aperture domenicali, facendo dimenticare che i costi aziendali aumentano ogni giorno (per la verifica degli strumenti quali bilance ecc. l’importo da pagare alla Camera di Commercio è passato da 8 euro ad euro 56,40; le piccole Imprese stanno chiudendo ogni giorno; sono indebitate fino al collo; non possono permettersi di pagare i dipendenti; le locazioni; si rifugiano nell’abusivismo commerciale e magari sono anche vittime dell’usura – MA SU QUESTO NESSUNO INTERVIENE!)
Il mondo è questo, purtroppo, e accade che in una Società dove il profitto e il potere conferito sono gli unici strumenti per sentirsi “qualcuno”, gli esempi da imitare non sono più quelli del rispetto della legalità e della Legge ma quelli dell’arroganza, della trasgressione e della prepotenza.
Se la nostra Società è quella che è... sappiamo con chi prendercela!!!
INTANTO PREPARIAMOCI AD APRIRE I NEGOZI ANCHE IL 1° MAGGIO, IL 2 GIUGNO, A NATALE E A SANTO STEFANO.
Comitato Promotore
CO.DI.COM.