Terremoto dell’Aquila: disastro annunciato

Intervento di Vincenzo Sinisi segretario cittadino Comunisti Italiani
Redazione 15 Aprile 2009 notizie 1019
Terremoto dell’Aquila: disastro annunciato


Il terremoto che ha devastato la provincia dell’Aquila è un disastro frutto dell’indifferenza delle Autorità pubbliche per la sicurezza e la salute dei cittadini. Il terremoto che ha devastato la provincia dell’Aquila è un disastro annunciato: nei mesi scorsi si erano susseguite numerose scosse.
Adesso Berlusconi assicura che ci sono tutti i mezzi affinché il governo faccia fronte alle necessità e ai bisogni delle popolazioni colpite. Ma il problema non sono né le risorse, né i soldi e neppure la disponibilità di uomini e donne solidali e pronti a mobilitarsi. Il problema è la volontà politica. La stessa volontà che costringe a vivere nelle baracche i cittadini dell'Irpinia, dell'Umbria e delle Marche, la stessa volontà che lascia abbandonati al degrado i fiumi e le montagne (e le inondazioni, esondazioni e alluvioni aumentano ogni anno); la stessa volontà che lascia abbandonate le ferrovie, le autostrade e le strade che ogni anno provocano migliaia di morti.
E' necessario che le forze democratiche, progressiste, antifasciste, comuniste del nostro paese si mobilitino e facciano sentire tutto il loro peso affinché la tragedia del terremoto in Abruzzo (con i suoi effetti devastanti ed evitabili) non diventi l'ennesima storia di speculazioni, abbandono, degrado.
Adesso esponenti della banda Berlusconi, fanno appello all’unità nazionale e invitano a lasciare da parte le speculazioni e le polemiche sulle vittime e sulle conseguenze del terremoto in Abruzzo. Gli unici speculatori che conosciamo e che denunciamo ai cittadini stanno seduti al governo. Sono gli stessi che promuovono le speculazioni e la devastazione ambientale, sono gli stessi che promuovono le grandi opere, il ponte sullo stretto di Messina, la TAV, la costruzione di centrali nucleari perchè garantisce a loro e ai loro grandi elettori (banche, multinazionali, comitati d'affari) la possibilità di investire, speculare e saccheggiare il territorio.
Sono gli stessi avvoltoi che per far fronte alla crisi promuovono il piano casa (un regalo ai ricchi per valorizzare le loro ville) e non spendono un centesimo per mettere in sicurezza le case, le scuole, i posti di lavoro e le infrastrutture.
Le distruzioni del terremoto in Abruzzo arrivano in concomitanza con i licenziamenti, la cassaintegrazione, il peggioramento a tutti i livelli delle condizioni di vita e di lavoro, la precarietà.
Come è possibile pensare che una classe politica che difende e afferma gli interessi dei banchieri e degli speculatori voglia e possa fare fronte a tutto ciò in modo conforme agli interessi dei lavoratori e dei pensionati?

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