La "gabbia per polli" della Villa Comunale
E' sotto gli occhi di tutti lo stato di vergognoso degrado in cui versa la nostra villa comunale, un'area verde che dovrebbe essere il vanto della nostra città, e che per estensione e caratteristiche non ha eguali nelle città limitrofe.
Tra i vari "attentati" alla nostra villa, un colpo durissimo è stato inferto, alcuni anni fa, dalla scellerata decisione di realizzare l'attuale "recinzione", che molti in città chiamano "la gabbia per polli".
L’attuale “recinzione” – anche se è improprio definirla così – consiste in una siepe e in una rete metallica dell’altezza di circa un metro e mezzo; o meglio consisteva, dato che la rete stessa (come si vede dalle foto a corredo dell’articolo) è stata gravemente danneggiata e divelta in numerosissimi punti del perimetro già pochi giorni dopo la realizzazione, di modo da risultare facilmente scavalcabile. Cosa prevedibilissima con un minimo di intelligenza e di buon senso.
In pratica è come se non esistesse. Va anche detto che in prossimità dei punti di accesso c’è uno spazio piuttosto largo tra il cancello scorrevole in metallo e la siepe, che consente agevolmente il passaggio non solo di pedoni, ma anche di scooter (vedi foto).
Per comprendere come si sia giunti all’attuale assurda situazione, facciamo un salto indietro di qualche anno: nel 2000 l’Amministrazione Comunale decise di procedere alla sistemazione della parte esterna della villa; dopo un dibattito politico molto intenso e su precisa indicazione di una forza politica dell’allora maggioranza, si decise che doveva trattarsi di una “recinzione leggera”: una piccola rete, in funzione dissuasiva, per impedire il passaggio di motorini e animali; non una vera e propria recinzione; tant’è che tale rete era inglobata in un’apposita siepe, che avrebbe dovuto fungere semplicemente da “argine”.
Una recinzione metallica - si diceva - non sarebbe accettata dalla maggior parte dei cittadini…la villa, secondo i sostenitori di tale posizione, doveva essere vivibile, utilizzabile dai cittadini.
Le conseguenze di tali scelte assurde sono sotto gli occhi di tutti: in villa entra chiunque, la notte diventa terra di nessuno, teatro di losche attività e di atti vandalici.
Sarebbe interessante conoscere l'importo esatto dei lavori in questione...
Una concezione, questa, che comporta inoltre un immane sperpero di danaro pubblico: se un’opera pubblica all’interno della villa con recinzione leggera (sic!) viene distrutta dopo pochi mesi dalla sua realizzazione (ad esempio l’impianto di irrigazione), sarà necessario ripristinarla una seconda, una terza volta, con conseguente esborso di risorse finanziarie aggiuntive.
Ed è puntualmente successo, con le fontane ornamentali, con gli impianti di irrigazione.
Se la struttura venisse chiusa, protetta e sorvegliata una volta per tutte si porrebbe fine anche questa continua emorragia di fondi pubblici.
Cosa c’è di assurdo nel pretendere una recinzione degna di tal nome e la chiusura della villa comunale ad una certa ora? E’ infatti proprio durante le ore notturne che essa diventa centro di loschi traffici e di atti di devastazione di ogni tipo.
Fa rabbia osservare, a pochi chilometri di distanza, gli esempi delle ville comunali di Barletta e Trani, ispirate invece da una filosofia completamente diversa: recinzione con solida cancellata metallica; orari di chiusura serale; a Barletta addirittura la presenza di “vigilantes” appartenenti ad una cooperativa di ex lavoratori socialmente utili, che sorvegliano all’interno della villa comunale. Due ville comunali inferiori per estensione alla nostra, ma gestite e mantenute in maniera decisamente migliore, senza ombra di dubbio. E’ così difficile seguirne l’esempio?
Allo stato attuale esiste, a quanto pare, la volontà politica di rimediare ad una scelta sbagliata compiuta in passato. Si parla infatti da mesi dei lavori di ristrutturazione e di recinzione della villa comunale, stavolta, speriamo, in maniera seria. Tali lavori dovrebbero avere inizio dopo lo spostamento del mercato comunale, che tarda ad arrivare.
Staremo a vedere se si concretizzerà qualche provvedimento diretto a salvaguardare questo patrimonio, così prezioso ma così bistrattato. Fate presto, per cortesia.
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Marco Cannone
Vincenzo Fasanella