BAT: fermate il Decreto
E' notizia di questi giorni, che il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, definisce l'ubicazione della Prefettura nella città di Barletta.
Per quanto riguarda Andria, la città è stata fatta oggetto della possibilità di divenire sede provvisoria degli Organi della Provincia, ma per questo ci sarebbe solo una lettera di accompagnamento del decreto, ma sul decreto stesso, quindi di ufficiale e vincolante, non ci sarebbe alcun riferimento.
Quindi se mai Andria "potrà" essere sede provvisoria, sottolineando il "potrà", figuriamoci se mai sarà sede "definitiva"dei suddetti Organi.
Detto questo e visto lo stato attuale delle cose, sarebbe il momento che gli amministratori locali, che tanto offesi si sono sentiti da questo decreto, si attivassero nelle sedi opportune, affinchè si faccia l'impossibile per cercare di bloccare o quantomeno modificare il testo del decreto.
Minacciare infantilmente l'uscita di Andria dalla BAT, come pure indire un referendum consultivo, non serve a nulla. Andria fa parte già, per legge dello Stato, della provincia BAT; e per uscirne non basta un semplice referendum consultivo, occorrerebbe una delibera del consiglio provinciale BAT, la cui elezione è prevista per il 2009; dopo di che dovrebbe essere il consiglio provinciale di Bari a deliberare l'ingresso di Andria nella Provincia di Bari, poi dovrebbe deliberare la Regione Puglia, infine Camera e Senato. Tradotto in termini di tempi italiani, al fine di ottenere un risultato, passerebbero all'incirca dieci anni.
Quindi invece di perdere tempo prezioso, mentre la concorrenza lavora, gli amministratori dovrebbero darsi da fare, in primo luogo, per cercare di bloccare il decreto; ma se ciò non fosse possibile in alcun modo, iniziare a lavorare, affinchè gli Organi della Provincia non vadano a finire anch'essi nella città di Eraclio.